Con un sit-in davanti a Montecitorio hanno rivendicato lo scorrimento e l’esaurimento della graduatoria relativa al concorso pubblico indetto dall’ospedale Sant’Andrea di Roma.
A fronte dell’emergenza Covid-19 rischiano di vedere compromesse le posizioni guadagnate in graduatoria. Sono gli infermieri risultati idonei al concorso pubblico indetto dall’ospedale Sant’Andrea di Roma, che martedì 12 maggio, in occasione della Giornata internazionale dell’infermiere, hanno protestato contro la Regione Lazio. Lo hanno fatto sotto la denominazione di Movimento Permanente Infermieri (MPI), inscenando un sit-in davanti a Montecitorio per rivendicare lo scorrimento e l’esaurimento della graduatoria.
Gli stessi infermieri hanno spiegato in una nota la volontà di portare avanti l’iniziativa “per far conoscere a tutti la reale condizione degli infermieri ‘eroi’ e per rivendicare una tutela giuridica per gli idonei nelle graduatorie di concorso”, aggiungendo che “con modalità del tutto discriminatorie nei confronti di chi ha superato prove concorsuali, la Regione Lazio continua a permettere a tante aziende sanitarie di appaltare i servizi infermieristici o adottare modalità di assunzione spesso poco conformi alle regole e alla tutela dei lavoratori”.
E ancora: “Stanchi della retorica che ci presenta come ‘supereroi’, siamo scesi in piazza per ribadire di essere lavoratori che spesso si trovano a svolgere la professione in scarse condizioni di sicurezza e con retribuzioni da sopravvivenza. La mobilitazione è solo la prima di una serie. Annunceremo presto una grande manifestazione sotto la sede della Regione Lazio, perché crediamo, a tutela e in nome di tutti i 7.472 idonei della graduatoria Sant’Andrea, che sia fondamentale mettere per iscritto l’intenzione allo scorrimento e all’estinzione della graduatoria in questione”.
Eloquente il messaggio rivolto al governatore Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, attraverso uno striscione (foto): “Subito tempo indeterminato”.
Redazione Nurse Times
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