“Necessario avviare efficaci politiche volte a valorizzare la formazione e la professione infermieristica”
In Italia non sono assunti abbastanza infermieri. Bisogna reagire. Questo è il primo messaggio chiaro che danno i deputati di Forza Italia Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai in una interpellanza al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e al Ministro della salute.
Nel nostro paese la carenza calcolata della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) è di almeno 53 mila infermieri, di cui la maggior parte (almeno 30 mila) sono quelli mancanti sul territorio. Questo, nonostante le direttive europee circa la formazione infermieristica, ove si enunciano specifiche competenze.
“Mentre anche a seguito della pandemia gli altri Stati europei stanno investendo nella professione, sia dal punto di vista organizzativo che formativo, nel nostro Paese invece, anche alla luce dei recenti decreti-legge, gli infermieri sono di fatto riportati ad una professione ancillare e
dipendente dalla figura del medico” si legge nell’interpellanza.
Necessario è, per D’Ettore, avviare efficaci politiche volte a valorizzare la formazione e la professione infermieristica. In particolare nell’ambito della formazione universitaria, attraverso l’approvazione di una legge straordinaria transitoria di 10 anni per dare assetto universitario all’infermieristica nella quale siano previsti alcuni temi come l’ istituzione di un dipartimento universitario di scienze infermieristiche. Non solo, però, anche altri provvedimenti come assunzioni di professori e ricercatori e finanziamenti per tecnologie e tutorato.
Inoltre bisognerebbe investire nella formazione universitaria post-lauream e nell’organizzazione generale.
Secondo D’Ettore andrebbe approvata una legge quadro per l’istituzione di una commissione permanente infermieristica presso il Ministero della
salute per lo sviluppo della normativa di settore, oltre che per emanare linee guida nazionali su temi emergenti e buone prassi. Una legge che prevederebbe anche l’istituzione dell’area infermieristica strutturata in ogni assessorato regionale e la definizione del sistema di certificazione e ri-certificazione delle competenze professionali referenziali e specialistiche.
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