Bari – Sarebbe rimasto in ambulanza il medico del 118 chiamato a soccorrere una malata terminale. Avrebbe lasciato che fossero solo l’infermiere e il soccoritore a visitare la donna prima di morire. Questa è la denuncia del figlio della donna deceduta pochi minuti dopo la ripartenza del veicolo del 118.
“Ho chiamato il 118 intorno alle 8. Ho parlato con la centrale e ho chiesto un’ambulanza per mia madre” spiega il ragazzo su ilquotidianoitaliano.com.
La donna era allettata perché affetta da due neoplasie, aveva un respiro affaticato, l’ambulanza sarebbe arrivata dopo circa 8 minuti con un codice rosso. “Mi sono tranquillizzato, certo di avere la necessaria assistenza”, ammette il giovane.
“Senza il medico non possono essere fatte terapie e a casa la dottoressa non c’era. Ho chiesto ai soccorritori se l’ambulanza fosse India quel giorno (con il solo infermiere a bordo), dopo aver tergiversato mi hanno confermato che non c’era il medico. A quel punto, devastato dal dolore per il peggioramento delle condizioni di mia madre, come da indicazioni dell’infermiere ho firmato il rifiuto al ricovero sul tablet in dotazione all’equipaggio. Nel mio caso non era stato compilato e l’infermiere non aveva ancora apposto la sua firma. Era in bianco. In un attimo di lucidità ho voluto vederci chiaro e ho scoperto che l’ambulanza in realtà era medicalizzata, che il medico era arrivato sul posto, ma aveva preferito restare in ambulanza, lasciando il compito di visitare mia madre al resto dell’equipaggio. A mio avviso un comportamento intollerabile“, ha raccontato il figlio della donna.
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