Il documento descrive le caratteristiche dei ricoveri per coronavirus e delinea gli effetti della pandemia sull’erogazione delle prestazioni e, più in generale, sulle attività delle strutture.
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e l’Istituto nazionale di statistica (Istat) presentano un rapporto congiunto che analizza per la prima volta l’impatto dell’epidemia da SARS-CoV-2 sul sistema ospedaliero italiano (clicca QUI per consultarlo). In particolare, il documento esamina e descrive le caratteristiche dei ricoveri per Covid-19, oltre a delineare gli effetti della pandemia sull’erogazione delle prestazioni e, più in generale, sull’attività delle strutture, grazie al confronto dei dati relativi al 2020 con la media del triennio 2017-2019.
Nel dettaglio, il lavoro mostra come nel 2020 si siano registrati circa 6,5 milioni di ricoveri, pari al 22% in meno rispetto al periodo pre-pandemico, con una riduzione dei ricoveri relativi ad altre patologie più marcata in corrispondenza della prima ondata. In riferimento alla numerosità dei ricoveri per Covid-19, pari a 286.530, si è osservato come questi ultimi hanno seguito l’andamento delle ondate pandemiche, con due picchi in corrispondenza della prima (36% della casistica Covid-19 registrata nell’intero anno) e di quella di ottobre-dicembre (55%). Si sottolinea, inoltre, come le diagnosi più frequentemente associate ai ricoveri per Covid-19 siano state le malattie croniche del sistema respiratorio, l’ipertensione, il diabete mellito, il sovrappeso e l’obesità, e la malattia di Alzheimer.
“Con 16 milioni di contagi e oltre 160mila decessi associati alla diagnosi di infezione da SARS-Cov-2 registrati tra marzo 2020 e aprile 2022, l’Italia è stata, insieme alla Spagna, fra i Paesi europei più colpiti dalla pandemia, soprattutto nella prima fase – spiega il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo –. I dati che emergono dalla fonte amministrativa sui ricoveri ospedalieri offrono un’ulteriore conferma che l’impatto è stato molto forte. Il differimento delle cure e dei ricoveri non urgenti, particolarmente accentuati al Sud e nel Nord-Ovest, ha lasciato un’eredità difficile, che il Sistema sanitario deve ora affrontare, mentre le varianti del virus continuano a diffondersi. La fruttuosa collaborazione con Agenas ha consentito di aggiungere un tassello importante alle analisi che la statistica ufficiale ha messo a disposizione di stakeholder, istituzioni nazionali e internazionali e cittadini per interpretare l’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.
“Siamo davvero molto soddisfatti della collaborazione con l’Istat – dichiara il presidente dell’Agenas Enrico Coscioni –, che ci ha permesso di mettere a disposizione di tutti gli stakeholder del mondo della salute, in particolare del ministero della Salute e delle Regioni, importanti informazioni rispetto alla presa in carico dei pazienti Covid-19 all’interno dei nostri presidi ospedalieri. Ricordo che la Legge 5 giugno 2020 n. 40 ha affidato all’Agenzia il compito di collaborare all’azione di potenziamento della rete di assistenza ospedaliera e territoriale, al fine di assicurare la più elevata risposta sanitaria all’emergenza epidemiologica. Questo documento attesta il nostro costante impegno per raggiungere questi risultati”.
Redazione Nurse Times
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