Riceviamo e pubblichiamo la replica del dr. Ubaldo Lonardi al nostro articolo dal titolo “Impara a fare le “punture” con una sola lezione in Parafarmacia. Interviene l’OPI di Padova” (VEDI)
Gentili infermiere e infermieri
Sono il Dr Ubaldo Lonardi, da 38 anni medico di base e medico legale, coautore del corso che la Parafarmacia Conciapelli ospita con successo, a riprova di un bisogno sempre più grande tra la popolazione.
Leggo stupito le vostre frettolose reazioni ad una iniziativa che ha come unico scopo quello di insegnare come si può eseguire una iniezione intramuscolo e sottocutanea (e non altre modalità) ad una persona che liberamente lo chiedesse avendone bisogno in seguito ad una prescrizione medica. E’ quello che da sempre fanno i vostri colleghi infermieri in Ospedale alle dimissioni di un paziente che deve continuare a casa una cura intramuscolare o sottocutanea, come nel caso della terapia anticoagulante: insegnano a farlo (in molto meno di un’ora!) ad un familiare o a chi si rende disponibile. L’alternativa è chiamare a domicilio un infermiere: ma non tutti hanno i dieci euro che di norma a Padova vengono richiesti.
Leggendo con attenzione la locandina avreste capito che presso la Parafarmacia Conciapelli non si esegue alcuna pratica sanitaria ma solo una libera attività didattica che in un Paese ancora libero ciascuno può fare, tanto più se i docenti hanno i titoli che provano la conoscenza del tema insegnato. Non viene promesso il rilascio di titoli qualificanti (per questo ci vogliono le giuste abilitazioni e accreditamenti).
L’unica domanda che è giusto fare è se l’attività che viene insegnata è vietata dalla legge. Questo è il punto. Sarebbe infatti inopportuno insegnare un’attività che la legge vieta! Tutte le ricerche eseguite prima di partire con tale iniziativa mi hanno confermato che nessuna legge italiana vieta ad una persona di praticare una iniezione sottocutanea e intramuscolare su richiesta consapevole di un privato cittadino, all’interno della sua abilitazione (è la stessa ragione per cui in ospedale si insegna ai familiari la giusta modalità di esecuzione di tale pratica).
Chiedo pertanto di riflettere un attimo e smorzare i toni delle vostre reazioni. Nessuna lesa maestà della vostra nobile professione!
Se ci sono criticità vere, supportate dalla legge, sono pronto a discuterle.
Intimidazioni e offese invece non le accetto, soprattutto se coinvolgono una vostra collega.
Dr. Ubaldo Lonardi
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