La denuncia della consigliera regionale veneta Patrizia Bartelle (M5S) in seguito ai tagli alla sanità subiti dall’amministrazione Zaia
“In seguito ai tagli delle spese della Regione Veneto e alla conseguente decisione della giunta Zaia – sostiene la consigliera pentastellata – di accorpare le aziende Ulss in Veneto, sono diminuiti i servizi all’ospedale di Adria”.
Patrizia Bartelle per questo motivo ha depositato una interrogazione nella quale chiede la posizione della giunta regionale di fronte alla scelta fatta dalla Aulss 5 Polesana, di “sovraccaricare il personale infermieristico con mansioni che prima spettavano al personale amministrativo, sacrificando ulteriormente le attività sanitarie”.
Come si dice in questi casi, siamo in un “cul de sac” (ma sembra che ci piaccia molto di più la prima parola); vari articoli dei mesi precedenti avevano evidenziato, come ormai ci sia la necessità malsana (e malasanità) e consuetudine ad “ USARE” l’infermiere in maniera impropria.
L’ennesimo evento si è appena palesato. Evento che vede protagonista la virtuosa Regione Veneto.
Sono passati decenni ormai, dalla LG 42/99 che abroga la denominazione “ausiliaria” e ci pone come “professione sanitaria”.
Ausiliaria, ecco, troppo spesso nello svolgimento del nostro lavoro ci poniamo come AUSILIO (dal latino AUXILIUM aiuto/soccorso), locuzione che è stata travisata e traviata nel tempo.
Agli infermieri compete l’ASSISTENZA, cioè quella disciplina che consente al professionista, adeguatamente formato, di rilevare e rispondere al bisogno di SALUTE, attraverso l’utilizzo della strategia del problem solving.
E’ generalmente considerato come un approccio sistematico di risoluzione del problema che viene utilizzato nell’assistenza individualizzata. E’ utilizzato dai “ PROFESSIONISTI INFERMIERI” per identificare e trattare le risposte umane reali o potenziali, ed assisterli.
Ed allora ci chiediamo, mi chiedo, dove sta il problem solving nel collocare un infermiere a svolgere pratiche amministrative?
In questo modo si è voluto solo raggirare, da parte di una amministrazione, il PROBLEMA della mancanza di personale; scaricando sulla comunità infermieristica i problemi di bilancio!
A distanza di poche ore dalla sentenza emessa dal Tribunale di Brindisi, che ha riconosciuto il danno da demansionamento ad un infermiere dipendente dell’Asl brindisina (VEDI), i dirigenti pubblici continuano imperterriti a perseguire lo stesso errore.
La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia;
la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno. (Confucio)
Restituiamo dignità alla nostra professione…
#InfermieriUniti contro il demansionamento infermeiristico!
Sara Leandri
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