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Il ruolo dell’infermiere secondo il Pnrr 

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infermiere PNRR
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PNRR. La Missione 6 salute (M6), che interessa gli infermieri, contiene tutti gli interventi a titolarità del Ministero della Salute suddivisi in due componenti:

M6C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale

  1. Case della Comunità e presa in carico della persona;
  2. Casa come primo luogo di cura e telemedicina:
    1. Casa come primo luogo di cura (ADI);
    2. Implementazione delle Centrali operative territoriali (COT);
    3. Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici.
  3. Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità).

M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario

  1. Aggiornamento tecnologico e digitale;
  2. Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico.

Realizzazione di 1.350 case della comunità hub

Organizzazione capillare su tutto il territorio. Struttura fisica in cui opera un’équipe multiprofessionale di:
1 CdC Hub ogni 40.000 – 50.000 abitanti

Modello organizzativo

  • Organizzazione capillare su tutto il territorio
    • MMG e PLS
    • Medici specialisti
    • Infermieri di Famiglia o Comunità
    • Assistenti sociali e altri professionisti della salute
  • Punto di riferimento continuativo per la popolazione che permette di garantire la presa in carico della comunità di riferimento anche attraverso:
    • Un’infrastruttura informatica
    • Un punto prelievi
    • La strumentazione polispecialistica e diagnostica di base

Realizzazione di 600 centrali operativa territoriale (COT)

  • Nel PNRR è prevista una COT ogni 100.000 abitanti o comunque a valenza distrettuale, qualora il distretto abbia un bacino di utenza maggiore
  • 1 coordinatore infermieristico, 3-5 infermieri, 1-2 unità di personale di supporto

Modello organizzativo
Funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e rete dell’emergenza-urgenza.

REALIZZAZIONE DI 400 OSPEDALI DI COMUNITÀ (ODC)

  • 1 OdC da 20 posti letto ogni 100.000 abitanti
  • 7-9 infermieri (di cui 1 coordinatore infermieristico)
  • 4-6 operatori socio-sanitari
  • 1-2 unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative
  • 1 medico per almeno 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7

Modello Organizzativo

Presenza di personale sanitario 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, destinata a ricoveri brevi di pazienti, che necessitano di interventi sanitari di media/bassa intensità clinica. L’OdC ha un numero di posti letto di norma tra 15 e 20 ed è possibile prevedere l’estensione fino a due moduli e non oltre (massimo 40 posti letto).

La sanità d’avanguardia, che il Piano di Resilienza si propone di realizzare con una spesa che si aggira attorno ai 15 miliardi di euro, si fonda infatti su due macroaree di intervento: la realizzazione di reti di prossimitàstrutture intermedie e telemedicina per un’assistenza sanitaria territoriale, e il potenziamento dell’innovazione, della ricerca e digitalizzazione del SSN.

Secondo quanto definito nel Piano, verranno costruite 350 Case della Comunità (CdC), 400 Ospedali di Comunità (OdC) e 600 Centrali Operative Territoriali (COT) distribuite capillarmente lungo il territorio nazionale e mappate dall’Agenzia di Valutazione Civica (struttura interna a Cittadinanzattiva nell’ambito dell’Osservatorio Civico sul PNRR).

Accanto alla realizzazione di queste strutture volte a potenziare l’assistenza di prossimità, si vuole inoltre potenziare l’assistenza domiciliare fino alla presa in carico del 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni entro la metà del 2026.

In questo nuovo contesto l’infermiere sarà una figura indispensabile diventando il punto di riferimento delle comunità e facendo da anello di connessione tra medici di medicina generale, famiglia, pazienti e strutture assistenziali.

Redazione NurseTimes

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