Sono tanti i colleghi pugliesi che vorrebbero tornare a lavorare nella terra natia. Per questo il gruppo che li rappresenta ha inviato una lettera dai toni perentori al governatore (foto), invitandolo a prendere in considerazione le loro istanze, come fatto con i precari. Di seguito il testo della missiva.
Egregio Signor Presidente,
con la presente chiediamo chiarimenti in merito al totale disinteresse verso quegli infermieri che, confidando nella legge e nel principio di meritocrazia, si vedono costretti a lavorare fuori regione da ormai diversi anni, costretti a rinunciare ai propri affetti e alla propria terra natia.
Ci chiediamo come sia possibile che Lei, in qualità di presidente, dopo svariate richieste d’incontro, non ci abbia mai degnato di una risposta. Al contrario ha incontrato svariate volte i nostri colleghi precari, i quali, sostenendo le loro ragioni, hanno avuto la possibilità di incontrarla. Probabilmente la loro fortuna è quella di essere sostenuti da organi di rappresentanza, in quanto questi ultimi probabilmente vedono in loro una fonte attraverso la quale poter accrescere il loro potere. Cosa che, al contrario, non vedono in chi, credendo nella legge, oggi si ritrova a centinaia di chilometri di distanza dalla propria regione, addirittura cercando di ledere quelli che sono i nostri diritti, sostenuti da decine di leggi, promuovendo azioni e iniziative che ledono tali diritti su cui, ad oggi, noi riponiamo le nostre speranze.
Vorremmo capire come sia possibile che un presidente, il quale dovrebbe svolgere il ruolo del “padre di famiglia”, garantendo le stesse possibilità ai propri “figli”, faccia una distinzione, come se ci fossero figli e figliastri. Vorremmo ricordarle, inoltre, che anche i “figliastri” hanno dei diritti e che, per garantirsi un’occupazione, hanno concorso con migliaia di colleghi infermieri, risultando i migliori.
Adesso noi ci chiediamo: è mai possibile che un padre non riconosca quelli che sono i suoi figli, che con forza, impegno, coraggio e competenza hanno dimostrato di essere “migliori”? Ricordandole l’impegno preso attraverso l’atto di indirizzo regionale da lei sottoscritto, ci auguriamo che con questa ennesima richiesta ci onori di un incontro (anche solo attraverso dei nostri colleghi delegati) per poterle esprimere le nostre richieste al pari dei nostri colleghi. Confidando in un suo celere riscontro, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Movimento “Sì alla mobilità in Puglia 2019”
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