Il 2019 è l’anno in cui un gruppo di giovani infermieri si unisce e, sbattendo in maniera figurata pugni sul tavolo, dice: “Basta! Siamo stufi di essere stufi, dobbiamo fare qualcosa per la nostra professione!”
Ci siamo guardati attorno e abbiamo visto tanti ma tanti colleghi che pensano come noi, che soffrono come noi a tal punto da voler abbandonare la professione o il nostro Paese, che si sentono stanchi e isolati nelle loro lotte quotidiane. Allora ci siamo chiesti:
“Come possiamo dar voce al grido di allarme dei tanti infermieri impegnati, DA SOLI, a difendere la propria dignità professionale contro un sistema che non ci valorizza, anzi ci sfrutta?”
“Come possiamo interpretare quella corrente di pensiero che esprime frustrazione, impotenza e voglia di cambiamento per il futuro?”
E ancora: “Come possiamo unire tutti coloro che la pensano come noi per imprimere davvero un cambiamento al corso della storia della professione?”
Per questi e con questi obiettivi abbiamo deciso di dar vita al movimento “Infermieri In Cambiamento”.
“Si ma…in sostanza, cosa volete fare?” ci chiedono spesso i colleghi. Allora dopo tante parole veniamo ai fatti! Immaginiamo la “Rivoluzione Culturale”, come la ci piace chiamare, come un gran cenone, di quelli che consumeremo da qui a poche ore. Un cenone costituito da più portate, ognuna propedeutica all’altra, preparate accuratamente da chef stellati che hanno studiato approfonditamente gli ingredienti da miscelare e le ricette da seguire.
Si parte con gli antipasti che, come sappiamo, sono cibi preparatori per le portate successive.
La prima portata è la coscienza di categoria dei problemi: per stuzzicare l’appetito, poiché molti non hanno la nostra stessa “fame”, ovvero sono inconsapevoli di tutto ciò che gli circonda, serviremo questa portata con una rapida diffusione della cultura del nostro ruolo, tramite corsi ECM su tutto il territorio nazionale, per creare consapevolezza del presente.
Il secondo antipasto è il pensiero critico diffuso che si otterrà dopo aver diffuso la coscienza di categoria; il pensiero critico è fondamentale per leggere le dinamiche insite nelle organizzazioni del lavoro attuali.
Terzo e ultimo antipasto è l’indignazione: dopo aver preso consapevolezza e dopo aver assunto tanto pensiero critico, verrà spontaneo un rigurgito che fa pressappoco così: “Adesso Basta!”. Bene, quella è l’indignazione che è stata servita ancora calda e che rappresenta il trigger del cambiamento, il segnale che dà l’ ok per passare ai primi piatti.
Come 1° primo abbiamo aggregazione con consenso: finiti gli antipasti, non ci si può alzare da tavola! È necessario che tutta la presa di coscienza, il pensiero critico e l’indignazione confluiscano in un qualcosa che aggreghi tutti coloro che si sono ritrovati a condividere questo percorso individuale; l’aggregazione non può non essere condita dal consenso di ciascuno ad un progetto per il cambiamento della professione.
Le successive portate, sono i piatti principali del menù.
Movimento strutturato di cultura, pensiero e azione: “Infermieri In Cambiamento” è la pietanza che dà forma all’aggregazione e incarna il consenso. È un movimento che intende unire tutti coloro che lottano per un cambiamento ma che attualmente risultano estremamente spaiati, di conseguenza, deboli e fragili; “Infermieri In Cambiamento” può diventare strutturato e radicato se riuscirà a parlare alla prima persona plurale (NOI) e non alla prima singolare (IO) per questo è fondamentale che tutti siedano al nostro tavolo nelle vesti di servitori della professione.
Passiamo al secondo:
Programma: il nostro malcontento non viene ascoltato e preso in carico da nessuno; fino ad ora la nostra latente indignazione rimane nella forma di lamenti nelle cucine dei nostri reparti o di sterili sfoghi sui social. “Infermieri In Cambiamento” attuerà il cambiamento solo se il malcontento da latente diventa evidente e se questo prende la forma di in un programma politico/professionale di svolta. I 3 principali “ingredienti” di questo piatto sono:
- modifica degli ordinamenti didattici;
- continua diffusione della cultura riguardo ai fondamenti normativi (chi è l’ infermiere secondo le leggi), disciplinari (che cos’è l’ infermieristica) e metodologici (come si fa l’ assistenza infermieristica oggi);
- task force per l’implementazione del cambiamento nelle organizzazioni.
La frutta non l’abbiamo messa perché “alla frutta” ci siamo già!
Infine il dessert; di solito il dolce è una ricompensa per qualcosa di buono che si è fatto. Nel nostro caso, dopo aver implementato il cambiamento nelle organizzazioni dove finalmente valuteremo e misureremo gli esiti del nostro operato, potremo rivendicare a pieno titolo l’aumento dei nostri stipendi e l’uscita dal comparto. La ciliegina sulla torta (aumento del salario) potremo metterla quando la torta sarà finita ovvero quando avremo completato il percorso che da ausiliari/mestieranti ci conduca ad essere professionisti veri.
Gli organizzatori rinnovano gli auguri di buon anno a tutti coloro i quali continuano a darci fiducia e invitano i commensali a divenire parte attiva di questo “cenone”, per un 2020 da protagonisti della professione!
Raffaele Varvara – socio fondatore
Giuseppe Piazza – socio fondatore
Gaetano Ciscardi – socio fondatore
Antonio Caracallo – socio fondatore
Leonardo Gialloreto – socio fondatore
Martina Crocilla – socio fondatore
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