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Il cibo in reparto non è buono: paziente dichiara sciopero della fame

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È accaduto all’ospedale di Seregno. Il 72enne Angelo Cavallaro si lamenta sia della qualità che della quantità.

Un paziente ricoverato nel reparto di Neuroriabilitazione dell’ospedale di Seregno ha annunciato lo sciopero della fame. Questo cibo fa schifo. Preferisco digiunare”, ha dichiarato. Dopo giorni e giorni di riflessioni sul da farsi, Angelo Cavallaro, 72enne pensionato di Veduggio e presidente dell’associazione “Cittadini, pensionati e lavoratori Alta Brianza”, ha deciso di compiere il gesto estremo.

Ieri mattina, all’arrivo in camera del vassoio della colazione, ha annunciato l’inizio dello sciopero. Con questa plateale protesta, il pensionato con lunghi trascorsi da battagliero sindacalista alla bulloneria Agrati di Veduggio, si augura di poter ottenere un servizio migliore per tutti i degenti.

Non per me – precisa –, che presto tornerò a casa dai miei nipotini Matteo, sette anni, e Federico, che è nato proprio oggi all’ospedale di Desio, ma per gli altri degenti. Continuo a sentire lamentele su lamenteleLa pasta al pomodoro era fredda, il risotto con salsiccia non aveva la minima traccia di carne, quello alla milanese non aveva l’ombra dello zafferano”.

Questi sarebbero solo alcuni dei problemi riscontrati dal paziente durante la permanenza in ospedale. Ma neanche la quantità di cibo sarebbe adeguata: Ci sono giorni in cui il cibo non basta per tutti, e gli addetti alla distribuzione vanno a prenderlo in altri reparti. Una volta non c’è il pane, un’altra mancano i grissini. Portano anche i vasetti di yogurt senza i cucchiaini monouso di plastica.

Il direttore sanitario ha immediatamente incontrato lo scioperante, anche se non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sull’accaduto. “È venuto a sentire quale fosse il problema e lo ringrazio – afferma Cavallaro –. Voleva capire di cosa mi lamentavo. Tornerà a trovarmi domani e se, come mi ha promesso, le cose cambieranno, sarò il primo a esserne felice. Per gli altri degenti, chiaro, non per me”.

L’ex sindacalista è ricoverato nel nosocomio dalla mattina dell’11 febbraio scorso. Rientrando a casa dopo aver fatto la spesa al supermercato, ha avvertito un formicolio sospetto al braccio. La moglie Domenica non ha perso tempo, portandolo immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale di Carate. Dopo un ricovero durato tre settimane nel reparto di Cardiologia per una lieve ischemia, il pensionato è stato trasferito a Seregno.

“I medici e gli infermieri sono bravissimi, e le sedute quotidiane di fisioterapia sono ottime – sottolinea il 72enne –, ma quando arriva il momento di mangiare mi viene male. So bene di non essere in un ristorante a cinque stelle, ma a tutto c’è un limite. Piuttosto, sciopero.”.

Simone Gussoni

 

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