La lotta contro il cancro ha visto progressi significativi negli ultimi anni, con una diminuzione generale della mortalità per tumori. Nel 2021 si sono stimate 181.330 morti per neoplasie (100.200 uomini e 81.100 donne), 1.870 in meno rispetto al 2020. Più in generale, negli ultimi sei anni si è osservato un calo complessivo della mortalità per cancro del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne.
Nel 2024, nell’Unione Europea, sono attesi quasi 1,3 milioni di decessi per cancro: un numero molto elevato, ma in frenata rispetto agli anni passati. I tassi di mortalità, infatti, rispetto al 2018 scendono del 6,5% negli uomini e del 4,3% nelle donne.
Tra i tumori più diffusi, continua il calo della mortalità per quello al polmone, ma riguarda solo i maschi, per i quali rispetto al 2018 i tassi scendono del 15%. Per quel che riguarda le donne, invece, continua a essere favorevole l’andamento della mortalità per tumore alla mammella che scende del 6% rispetto al 2018.
Questi dati sottolineano l’importanza dei progressi nella diagnosi e nel trattamento del cancro, che hanno consentito di evitare oltre 6,1 milioni di decessi dal 1988 a oggi. Tuttavia un trend preoccupante sta emergendo nel campo della salute pubblica: l’aumento della mortalità per tumore al colon nei giovani.
Recentemente uno studio condotto dal gruppo di ricercatori dell’Università Statale di Milano, guidato dal rinomato professor Carlo La Vecchia, e sostenuto dalla Fondazione Airc, ha rivelato un aumento allarmante dei tassi di mortalità per il tumore al colon-retto tra i giovani adulti. Un altro studio internazionale coordinato da ricercatori italiani, intitolato European cancermortality predictions for the year 2024 with focus on colorectalcancer, ha rilevato che tra i giovani adulti di 25-49 anni l’aumento riguarda anche la mortalità, soprattutto nel Regno Unito.
I numeri sono allarmanti: nel 2024 si prevede un aumento del 26% rispetto al 2018 della mortalità per cancro al colon retto negli uomini e di quasi del 39% nelle donne nel Regno Unito. Si stimano aumenti anche in alcuni paesi dell’Ue, compresa l’Italia.
I fattori di rischio che contribuiscono a questa tendenza includono il sovrappeso, l’obesità e le condizioni di salute correlate, come alti livelli di glucosio nel sangue o il diabete. L’aumento del consumo di alcol, la riduzione dell’attività fisica e una dieta povera di fibre e ricca di grassi sono anch’essi fattori di rischio per il cancro al colon-retto.
L’aumento della mortalità per tumore al colon nei giovani è un fenomeno preoccupante che richiede ulteriori ricerche e interventi mirati. È fondamentale, però, partire dalla promozione stili di vita sani e si propone anticipare i programmi di screening precoce per combattere questa tendenza.
Attualmente, in Italia, lo screening è offerto a uomini e donne a cadenza biennale tra i 50 e i 69 anni. Tuttavia un gruppo di ricercatori Usa, dove quasi una diagnosi su due avviene in adulti con meno di 50 anni, ha suggerito che il beneficio potrebbe essere massimizzato avviando la campagna a partire dai 45 anni.
Mauro Marcone
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