“Presentarsi non è solo un gesto di cortesia, ma qualcosa di molto più profondo”
“Ciao, sono la Dott.ssa Kate Granger e sono la moglie di Chris e la co-fondatrice della campagna #hellomyname”
“Sono un medico, ma anche un’ammalata di cancro allo stato terminale. Durante un ricovero in ospedale, nell’agosto del 2013, a causa di un’infezione post-operatoria, ho potuto constatare come molti membri del personale che si occupavano di me non si erano neanche presentati prima di assistermi.
Era incredibilmente sbagliato che mancasse un passo così fondamentale nella comunicazione. Dopo essermela presa con mio marito per questo motivo durante una sua visita, lui mi ha incoraggiato a non “piagnucolare e a fare qualcosa!”
Abbiamo deciso, così, di promuovere una campagna, inizialmente utilizzando i social media, per incoraggiare e ricordare al personale sanitario l’importanza delle presentazioni in campo sanitario.
Credo fermamente, infatti, che non si tratti solo di un gesto di cortesia, ma di qualcosa di molto più profondo. Introdurre sé stessi ha a che fare con la creazione di un legame, tra un essere umano che è sofferente e vulnerabile e un altro essere umano che desidera dare il proprio aiuto. L’inizio di queste relazioni terapeutiche possono immediatamente creare un rapporto di fiducia in circostanze difficili.
Nella mia mente #hellomynameis è il primo passo per fornire un’assistenza compassionevole e veramente centrata sulla persona”.
La Dott.ssa Kate Granger è morta nel 2016 ed il marito Chris Pointon continua a diffondere il messaggio della campagna scrivendo libri e partecipando ad alcune trasmissioni televisive.
Mi chiedo e vi chiedo, in quanti (e questo vale per tutti i professionisti della salute), si presentano ai propri pazienti, spiegando chi sono e che ruolo ricoprono e cosa possono fare per loro?
Ci lamentiamo spesso del fatto che i nostri pazienti facciano confusione e non riconoscano il ruolo. Siamo certi di parlare abbastanza con loro?
Talvolta, dovremmo avere il coraggio di fare una sana autocritica e ripartire dai fondamentali.
La storia di Kate è comune a quanto succede nelle corsie del nostro Paese a molti pazienti, senza distinzione di appartenenza geografica o status sociale.
Se è vero che la regola aurea della comunicazione è che non si può non comunicare, non presentandoci ai nostri pazienti, stiamo comunque trasferendo un messaggio molto chiaro e forte, su che tipo di professionisti siamo.
Ciao, il mio nome è…
Rosaria Palermo
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