Riceviamo e pubblichiamo un appello degli infermieri precari al governatore della regione Puglia Michele Emiliano affinchè si dia seguito al concorso per il reclutamento di personale infermieristico indetto dalla asl Bari, a cui hanno partecipato le altre asl pugliesi.
Spettabile Redazione di NurseTimes,
siamo un gruppo di infermieri pugliesi e non, che come altri 1600 colleghi circa a fine luglio 2016, per l’esattezza, ha superato la preselezione del concorso pubblico regionale bandito dalla asl Bari col fine di elaborare una graduatoria che le varie asl (come previsto dal bando) dovrebbero utilizzare per le assunzioni nel profilo professionale di infermiere.
In questi giorni abbiamo appreso dell’iniziativa di un nostro collega che vorrebbe discutere al parlamento europeo di eventuali abusi da parte dell’amministrazione pubblica italiana circa l’uso dei contratti a tempo determinato anche del comparto sanità.
Di conseguenza altri colleghi pugliesi vorrebbero approfittare di tale occasione per presentare richiesta alla regione Puglia per legiferare in merito ad un decreto che, come in passato, stabilizzi i precari della sanità con 36 mesi di servizio a data da definire senza concorso pubblico.
Premesso che il precariato è una piaga che dovremmo superare, tuttavia non ci spieghiamo come mai la stabilizzazione non possa passare attraverso un normale concorso di stabilizzazione (come previsto dal decreto del ministro Madia in via di approvazione), magari il più trasparente possibile.
Quello che vorremmo inoltre sottolineare è che l’eventuale stabilizzazione creerebbe delle disparità nei confronti dei colleghi che non avendo maturato tali requisiti (36 mesi) sarebbero costretti a sostenere a vita concorsi pubblici (di fatto già lo fanno) rinunciando a lavorare nella propria regione di provenienza perchè le risorse di assunzione sono limitate.
Quello di cui ci facciamo portavoce è un contesto di meritocrazia nella regione Puglia che, a differenza di altre regioni, negli anni trascorsi non ha uniformato il proprio sistema di reclutamento, in modo tale che il personale assunto a tempo determinato, e poi stabilizzato per decreto, potesse essere valutato oltre che in base ai titoli e carriera anche per colloquio appurando l’acquisizione di conoscenze di base riguardanti il sapere scientifico relativo all’infermieristica che non è più una professione ausiliaria bensì una scienza con un corpus di conoscenze.
Ci chiediamo dunque se ad una particolare domanda di salute correlata ad un contesto socioeconomico problematico, sia a Taranto che nel resto della Puglia, possano corrispondere delle modalità di reclutamento del personale sanitario tutt’altro che meritocratiche, al contrario di quanto avviene nel resto d’Italia.
Premesso che conosciamo le problematiche dei colleghi precari i quali avendo maturato 36 mesi in base al DPCM 2015 e la legge stabilità 2016, hanno la possibilità di partecipare al concorso regionale senza superare la preselezione a differenza di migliaia di altri colleghi; chiediamo che il concorso regionale da infermiere venga espletato nel più breve tempo possibile dando la possibilità di creare una graduatoria dalla quale attingere per il fabbisogno di personale infermieristico come previsto dal bando stesso del concorso.
Gli Infermieri precari pugliesi
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