Prosegue l’ondata di rabbia e malcontento di migliaia di infermieri libero professionisti nei confronti di Enpapi, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica.
Nonostante l’ente vanti decine di migliaia di iscritti che, volenti o nolenti hanno intrapreso la libera professione, ed un patrimonio di 639 milioni di euro, molto spesso non verrebbero garantiti servizi idonei agli iscritti.
Cio ha spinto Alessandro Frano a creare un gruppo Facebook “Infermieri libero professionisti stanchi di Enpapi” attraverso il quale poter radunare tutte le “vittime dell’Enpapi”
Buonasera, mi chiamo Alessandro Frano e volevo sottoporvi la mia storia e quella di 700 colleghi.
Sono un infermiere libero professionista, libero si fa per dire. Nella mia carriera da “libero” ho visto tante cose che mi stavano strette, a partire dal fatto che molte volte aprire una partita iva per un infermiere non è una scelta del tutto volontaria, ma ho imparato a fare di necessità virtù, ed ho sfruttato la mia condizione per trarne vantaggio.
Purtroppo tra le cose che proprio non mi vanno giù rientra la gestione di Enpapi. Nei miei confronti sono sempre stati approssimativi e poco chiari, non so cosa pago e perché pago tanto, non so cosa mi spetta di diritto, non so se tutti questi sforzi serviranno per il mio futuro e per la mia famiglia.
Quando ho cercato risposte, semplicemente, non ne ho avute, non mi hanno mai risposto, non mi hanno richiamato se non sotto minaccia, non mi hanno fornito un servizio per cui pago, e non poco. Scandalo dopo scandalo la mia rabbia saliva, e nel frattempo aspettavo che qualcuno facesse qualcosa. Dopo aver letto gli ultimi fatti di cronaca, senza avere il tempo di sbollire, ho aperto Facebook (che non aprivo da tre anni) e ho creato un gruppo che ho chiamato “infermieri libero professionisti stanchi di enpapi”.
Ho iniziato ad invitare altri infermieri libero professionisti e nel giro di pochi giorni c’è stata una mobilitazione di 1300 colleghi, e sono venuti fuori dati sconvolgenti. Dai disservizi di natura tecnica alla totale indisponibilità ed impreparazione degli addetti, dalla mancata erogazione dei sussidi di maternità e malattia a frequenti errori di calcolo dei versamenti dovuti, e tanto altro.
Il gruppo, nasce per raggruppare la nostra categoria, che è formata da tanti infermieri soli, e provare a cambiare qualcosa la dove la politica e i sindacati hanno fallito o non hanno mai fatto qualcosa di concreto.
Vi scrivo perché di noi non parla nessuno, non interessiamo a nessuno, non esistiamo quasi.
Chiunque volesse aderire all’iniziativa del collega non dovrà fare altro che iscriversi al gruppo Facebook raggiungibile al seguente link.
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