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Gli infermieri italiani sono sempre più poveri: perso il 6,33% del potere di acquisto del loro stipendio negli ultimi 10 anni

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Gli infermieri italiani sono sempre più poveri: perso il 6,33% del potere di acquisto della busta paga negli ultimi 10 anni
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I professionisti della salute italiani sono sempre più poveri. Rispetto all’anno 2009, è stato perso mediamente il 6,33% del potere di acquisto delle loro buste paga, proprio come riportato dal rapporto diffuso dalla FNOPI.

La causa principale sarebbe la crescita degli stipendi nettamente inferiore e al rincaro vita.

“La spesa per il personale sanitario è tra quelle che hanno risentito maggiormente delle restrizioni degli ì ultimi anni. Tra il 2010 e il 2018, malgrado il parziale recupero nell’ultimo anno, la spesa si è ridotta in valore assoluto di quasi 2 miliardi. A questo andamento è corrisposto un ridimensionamento del numero di lavoratori, compresi medici e infermieri, in particolare nelle Regioni in piano di rientro”, riporta il rapporto della FNOPI.

“Confermando l’aumento del 3,50% scritto nella legge di Bilancio 2020 per gli anni 2019-2021 (quelli del prossimo contratto) per il nuovo contratto, rispetto al +3,48% del contratto precedente, la situazione delle buste paga degli operatori sanitari rimarrebbe pressoché stabile con una crescita dello 0,2% rispetto alla tornata precedente.

Si tratterebbe infatti di un aumento medio che in tutto il Servizio sanitario nazionale varrebbe circa 1.880,88 euro l’anno, 144,68 euro al mese medi. Ma che sarebbe ovviamente diverso tra dirigenza e comparto. Alla prima infatti spetterebbero aumenti mensili medi tra i 180,49 euro (su tredici mensilità) dei dirigenti non medici ai 201,33 dei medici, mentre il secondo si fermerebbe su 83,67 euro di aumento.

All’interno della dirigenza poi, si andrebbe dall’aumento più basso di circa 143,72 euro mensili per i dirigenti sanitari non medici, a quello più alto di 188,12 euro al mese per i dirigenti amministrativi (ai medici, i più numerosi, toccherebbero aumenti mensili di circa 170,35 euro).

Nel comparto invece il livello più basso con 71,41 euro al mese è del ruolo tecnico, mentre il più alto con 93,37 euro al mese è del personale di vigilanza e ispezione (gli infermieri, la categoria professionale in assoluto più numerosa di tutto il Servizio sanitario nazionale, avrebbero circa 90,21 euro mensili in più).

Nel comparto poi si avrebbe una ulteriore differenziazione media tra i vari livelli previsti e così il più basso, il livello A, raggiungerebbe in media 80,96 euro, mentre il più alto, il Ds6, 95,34, con una media nelle fasce (poco più alta di quella assoluta di comprato) di 85,85 euro di aumento.”

Di seguito è possibile visionare il rapporto completo della FNOPI.

Simone Gussoni

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