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Giovani e pornografia, il web ritarda l’incontro sessuale nella realtà

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Giovani e pornografia, il web ritarda l’incontro sessuale nella realtà
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L’invasione del digitale genera una visione distorta della donna e dell’eros femminile. L’esperto: “Bisogna coinvolgere sociologi e politici per avere più norme e limiti”.

Il 30% degli adolescenti maschi ritarda l’incontro sessuale con il corpo femminile. Questo il dato allarmante che travolge gli Stati Uniti, ampiamente confermato dagli ultimi studi italiani dell’Università Cattolica di Milano, per cui il 64% dei ragazzi di età media 16 anni fa uso di pornografia, l’82% sono maschi e 1 su 3 ne fa un utilizzo quotidiano.

“Il web è invaso da un’ondata di “neo-maschilismo – dichiara lo psicoanalista Luigi Zoja all’agenzia si stampa Dire –, perché la narrazione è sempre la stessa: donne sottomesse che accettano quest’uomo a cui ovviamente non si può dire no, e ciò rifluisce sulle donne, sulle famiglie, sulla società tutta. Bisogna tornare a dire dei no non autoritari, ma ragionevoli, basati sul buonsenso”.

Tra le cause del ritardato incontro sessuale c’è dunque l’invasione del digitale. “Che è troppo economico, troppo facile e troppo raggiungibile – insiste Zoja –. C’è bisogno di una de-digitalizzazione per tornare al contatto con le persone”. Attraverso il digitale, infatti, “i ragazzi fuggono dalla sessualità e arrivano alla maturità sessuale con un’idea completamente falsata della donna e dell’eros femminile, reduci dal massiccio utilizzo della pornografia”.

Aggiunge lo psicanalista: “Quando i ragazzi approcciano una donna reale scoprono di non conoscerla, si rendono conto che lei ha una personalità e che, al contrario delle aspettative, non è sottomettibile come nelle immagini da smartphone. Dunque l’universo delle nuove tecnologie ha generato un’illusione di onnipotenza che tocca l’eros, insieme a molte altre sfaccettature della società. Il web ci dà la sensazione di poter raggiungere cose e persone lontane, di avere un infinito numero di amici”.

Conclude Zoja: “La nostra mente non è in grado di memorizzare più di 150-200 volti. Quelli in più sono una completa astrazione, non c’è una relazione reale. Gli amici online sono un’illusione non neutra che include pericoli, che svaluta completamente l’idea di relazione, amicizia e affettività e, man mano, svuota completamente questi concetti. È necessaria una collaborazione tra i diversi campi del sapere. Dobbiamo coinvolgere sociologi e politici per avere più norme e limiti”.

Redazione Nurse Times

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