Il commento della presidente Mangiacavalli alle parole del ministro: “Il nostro primo obiettivo è la salute degli assistiti. Soprattutto sul territorio”.
Oggi, 12 maggio 2020, nella Giornata internazionale dell’infermiere, che quest’anno celebra anche i 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna, ed è il giorno clou dell’anno dell’infermiere proclamato dall’Oms, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha inviato alla Federazione nazionale degli ordini delle professioni interimistiche (Fnopi) un messaggio di augurio, apprezzamento e, al tempo stesso, di impegno per il riconoscimento della professione.
“Nella prova durissima che l’Italia si è trovata ad affrontare – ha scritto il ministero nella lettera inviata alla presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli – l’impegno speso per vincere questa sfida ha assunto il volto degli infermieri che, insieme ai medici e agli altri professionisti e operatori sanitari, abbiamo visto in prima linea nei giorni più drammatici”.
“Il volto di una professione e della storia che celebriamo oggi – prosegue il ministro – è sinonimo di vocazione al servizio degli altri. Il vostro lavoro, da sempre essenziale al funzionamento del Servizio sanitario nazionale, mai come in questa stagione ha rivestito, e rivestirà sempre di più, un ruolo fondamentale nei servizi sul territorio, negli ospedali, ma anche a domicilio, nel contatto stretto con le famiglie. Un lavoro che va sostenuto con un impegno altrettanto concreto da parte dello Stato per una tutela forte del diritto costituzionale alla salute”.
“Ringraziamo il ministro per le sue parole – ha commentato Mangiacavalli – e gli assicuriamo che gli infermieri, come è stato da sempre e sempre sarà in futuro, avranno come primo obiettivo del loro agire la salute degli assistiti e il soddisfacimento pieno dei loro bisogni. Soprattutto, come ha ben sottolineato, sul territorio, dove le esigenze sono spesso più forti e continue e dove proprio la pandemia ha dimostrato come troppe volte, siano esse Covid o non Covid, le persone restano sole. Questo non accadrà mai se gli infermieri potranno essere loro vicini: il tempo di relazione per noi è tempo di cura. E per questo il nostro impegno è a non lasciare mai solo nessuno”.
Redazione Nurse Times
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