Rivolgendosi ai nuovi tirocinanti del corso di laurea in Infermieristica dell’Università Statale di Milano, l’attore, ex infermiere, ha parlato della propria esperienza e del rapporto col malato.
«Parliamo del rapporto con il vostro vero datore di lavoro, che è il malato. Per ciascuno sarà un’esperienza diversa, ma la cosa più importante che scoprirete sul campo, in reparto, è che questo lavoro, senza la relazione umana, rischia di diventare freddo, distante». Così l’attore Giacomo Poretti si è rivolto ai 30 studenti del corso di laurea in Infermieristica dell’Università Statale di Milano, che mercoledì hanno cominciato il loro tirocinio. Il corso ha sede nel Centro di Formazione Moneta di Sacra Famiglia e il tirocinio formativo si svolge proprio nelle strutture sociosanitarie della Fondazione e nel suo ospedale, la Casa di Cura Ambrosiana.
«La difficoltà maggiore di questa professione – ha ricordato Giacomo, che è stato per 11 anni infermiere all’ospedale di Legnano, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta – è che, quando entri in rapporto con il malato e il malato non ce la fa, la prima volta è un trauma. Ricordo che la prima volta che capitò a me la mia caposala, che era una suora, mi diede tre giorni di ferie e un consiglio: “Devi curare i malati come amici, ma non affezionarti a loro come se lo fossero. Altrimenti in certi reparti rischi di perdere un amico alla settimana”. Anche a voi capiterà di affezionarvi ai pazienti, ma dovrete imparare a stare in bilico tra curarlo come un amico e non volergli bene allo stesso modo. In questo equilibrio tra cinismo e affetto sta, forse, la maggiore difficoltà di questa professione».
Giacomo ha successivamente risposto alle domande dei ragazzi. All’incontro erano presenti il direttore del Centro di Formazione Moneta, Alessandro Palladini, la direttrice didattica del Corso di Laurea, Viviana Bersani, i tutor Mariapia Delle Donne e Paolo Giobbi Mancini. Dallo scorso settembre Fondazione Sacra Famiglia è diventata sede didattica del corso in Infermieristica, a seguito di una convenzione siglata con l’Università degli Studi di Milano. Un’iniziativa che conferma il suo impegno in campo formativo e nello sviluppo di collaborazioni che favoriscano la crescita professionale e personale degli operatori e l’innovazione dei servizi per bambini, adulti e anziani affetti da disabilità gravi e gravissime.
Redazione Nurse Times
Fonte: Vita
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