Jans Spahn è accusato di aver acquistato i dispositivi dalla Cina per destinarli alle fasce deboli.
E’ bufera sul ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn (foto). Stando alle rivelazioni del settimanale Der Spiegel, nel 2020 il dicastero da lui guidato aveva approvato un piano che prevedeva la distribuzione di mascherine anti-Covid difettose a senzatetto, portatori di handicap e destinatari di sussidi sociali. Mascherine acquistate dalla Cina per circa 1 miliardo di euro, ma sprovviste della necessaria certificazione, tanto che si sarebbe resa necessaria una valutazione di laboratorio.
Il piano di distribuzione delle mascherine è stato poi bocciato dal ministero del Lavoro, responsabile per la sicurezza nazionale. Un compromesso elaborato di recente prevede invece un “aggiustamento” della legge per la protezione contro le infezioni in vigore in Germania: le mascherine in questione potrebbero essere immagazzinate nella “riserva nazionale per la difesa della salute”, da cui essere utilizzate solo in caso di catastrofe nazionale. Comunque, al momento della scadenza indicata le protezioni naso-bocca incriminate saranno distrutte.
“Questi procedimenti del ministero alla Sanità sono spaventosi e rappresentano nient’altro che disprezzo verso gli esseri umani”, ha attaccato il segretario generale della Spd, Lars Klingbeil, invitando Spahn a “dare chiarimenti nel più breve tempo possibile”. E’ d’accordo Janine Wissler, leader della Linke, il partito della sinistra, per la quale il comportamento del ministero della Salute “è spregevole”.
All’attacco anche i liberali dell’Fdp, che per bocca del loro responsabile salute, Wieland Schinnenburg, affermano che Spahn “deve smentire in modo credibile, oppure trarre le conseguenze” dalla vicenda. Secondo l’esponente liberale, “è incomprensibile come un politico responsabile possa avere delle idee del genere”. E per la vicecapogruppo socialdemocratica al Bundestag, Baerbel Bas, se saranno confermate le accuse, “vuol dire che siamo di fronte alla bancarotta di un ministro”.
Redazione Nurse Times
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