La carenza di personale, già cronica prima della pandemia, è aumentata con le sospensioni di coloro che rifiutano il vaccino anti-Covid.
Sono iniziati gli accorpamenti dei reparti all’ospedale San Martino di Genova, dove l’ondata di personale sanitario contrario alla vaccinazione anti-Covid sta creando non pochi problemi. A cominciare dalla carenza di infermieri, già cronica prima della pandemia, e aggravata dalle sospensioni o dalla destinazione ad altre mansioni dei non vaccinati.
Col passare delle settimane il numero delle sospensioni per chi ha detto no all’obbligo vaccinale è aumentato, e ora il principale ospedale genovese conta 73 infermieri sospesi senza stipendio, più 24 ricollocati in altri servizi: in tutto altri 97 professionisti indispensabili per l’attività quotidiana dell’ospedale. Secondo il direttore generale del Policlinico, Salvatore Giuffrida, “all’appello mancano circa 300 infermieri”.
Da qui il ricorso agli accorpamenti: il reparto di Urologia è stato unito a quello di Chirurgia dei trapianti di fegato, mentre la Chirurgia del trapianto di rene ha “traslocato” al piano di Chirurgia vascolare. Non solo. In Ortopedia l’obiettivo di aprire una seconda sala operatoria, almeno per il momento, è rimandato: “Non ci sono gli infermieri per la garantire degenza – ammette Giuffrida –, nonostante la grande disponibilità di medici e anestesisti che assicurerebbero il servizio”.
La speranza è che nuove risorse arrivino al più presto, anche perché l’ultimo bando, che sarebbe servito a tamponare le assenze dovute ai non vaccinati, si è rivelato un disastro, andando quasi deserto. Comprensibile, visto che si trattava di contratti della durata di appena due mesi, col rischio di tornare subito a casa se l’infermiere “titolare” si fosse vaccinato e fosse quindi rientrato al lavoro. Se non altro, “in molti casi abbiamo registrato crescite spaventose in termini di performance”, dice Giuffrida, aggiungendo però che “con l’organico al completo avremmo potuto fare di meglio”.
Il Policlinico non è l’unico ospedale in Liguria a dover fare i conti con la carenza di infermieri. Nel bando di Alisa approvato lo scorso 13 ottobre, i 700 posti a tempo indeterminato sono così divisi: 35 nell’Asl1 Imperiese; 160 in Asl2 Savonese; 90 nell’Asl3 Genovese; più 30 all’ospedale Galliera; 3 al Gaslini; 2 all’Evangelico; 130 in Asl-4 Chiavarese; 70 nell’Asl5 Spezzina.
Il bando deve ancora essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Quando cià avverrà i candidati avranno 30 giorni di tempo per presentare la domanda. Sono previste una prova orale e una scritta. I posti sono divisi in tre aree territoriali: Ponente, Genovese e Levante. Ogni candidato potrà indicare una sola area.
Redazione Nurse Times
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