L’episodio, riferito dal segretario generale di Fns Cisl Lazio, è avvenuto in carcere. Dopo aver finto di impiccarsi, l’aggressore ha tentato di scagliare uno sgabello contro l’operatore.
Ennesima aggressione nel carcere di Frosinone. A segnalarla è una nota a firma di Massimo Costantino, segretario generale di Fns Cisl Lazio. “Un detenuto egiziano di 22 anni – si legge -, dopo un simulato tentativo di impiccagione, per fortuna senza alcuna conseguenza, ha tentato di aggredire l’infermiere che era stato chiamato per la rilevazione dei parametri. Tre assistenti, dopo aver messo in sicurezza l’infermiere, con prontezza e grande professionalità hanno evitato che il detenuto scagliasse rovinosamente lo sgabello addosso al coordinatore di reparto. Nell’afferrare lo sgabello un assistente riportava una forte contusione a una mano e l’altro si fratturava la falange della mano sinistra, riportando una prognosi di dieci giorni”.
Prosegue la nota: “Il detenuto in questione è uno dei tanti arrivati nel carcere di Frosinone, peraltro con problemi psichiatrici, in sostituzione dei detenuti alta sicurezza. Detenuti di almeno due sezioni che, quotidianamente, rifiutano di rientrare in cella, nella maggior dei casi per motivi futili. La sensazione che registriamo nel personale, ormai, è quella di un carcere in balia delle onde e che, nonostante l’abnegazione del personale di polizia penitenziaria, è prossimo ad affondare. Come Fns Cisl Lazio faremo il possibile perché tale personale sia tutelato nel proprio lavoro e possa quanto prima trovare la fiducia della propria amministrazione”.
Redazione Nurse Times
- Azienda Sanitaria Zero (Piemonte): concorso per 12 posti da infermiere pediatrico
- Estar (Toscana): concorso unificato per un posto da dirigente delle professioni sanitarie – Area Ostetrica
- Assistente infermiere in Gazzetta Ufficiale, Nursing Up: “Errore madornale. Pronti a battaglia senza esclusione di colpi”
- Somministrazione farmaci: errori drasticamente ridotti grazie a innovativo sistema di etichettatura
- Lo sfogo di un tecnico di radiologia: “A Milano non si può vivere con 1.400 euro al mese”
Lascia un commento