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Foggia, maxi sequestro per le spese pazze del manager di Sanitaservice

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Foggia, maxi sequestro per le spese pazze del manager di Sanitaservice
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Confiscati quasi 500mila euro all’amministratore unico pro tempore Antonio Di Biase. Soldi sottratti alla società per i motivi più disparati: dai soggiorni in hotel di lusso agli acquisti di biancheria intima e gioielli, passando per la percezione di compensi non dovuti.

I militari della Guardia di Finanza di Lucera, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Foggia e finalizzato alla confisca per equivalente di 497.180,53 euro nei confronti di Antonio Di Biase (foto), ex amministratore unico pro tempore della società Sanitaservice Asl FG s.r.l., a totale partecipazione pubblica.

Il provvedimento cautelare è scaturito dagli esiti di un’articolata attività di indagine in materia di reati contra la pubblica amministrazione, iniziata nel febbraio di quest’anno e relativa al periodo compreso tra l’anno 2011 e i primi mesi del 2016. Gli accertamenti hanno fatto emergere che l’amministratore unico della società, nella sua qualità di incaricato di pubblico servizio, quale legale rappresentante della stessa, avrebbedistratto l’ingente somma di denaro, appropriandosene e utilizzandola per fini personali o comunque non riconducibili a quelli societari.

In particolare, dagli approfondimenti investigativi sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine all’indebita (e illecita) percezione di compensi non dovuti per oltre 150mila euro, nonché all’indebito ricorso a spese di rappresentanza e altri benefit (spese di carburante, assicurazioni, cene, pernottamenti in hotel di lusso, spese telefoniche, acquisto di beni personali quali biancheria intima per donna, gioielli e costumi da bagno), evidentemente non previsti dall’oggetto sociale della società e, quindi, in contrasto con le finalità istituzionali dell’ente e a svantaggio dell’intera collettività. Le attività di indagine hanno sin qui consentito di acquisire un quadro di gravità indiziaria in ordine al reato di peculato.

Redazione Nurse Times

 

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