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Fnopi e Fnomceo all’unisono: “No a qualsiasi tipo di tempario”

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Fnopi e Fnomceo all’unisono: “No a qualsiasi tipo di tempario”
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Dall’incontro tra le Federazioni di infermieri e medici chirurghi è emersa una totale unità d’intenti sui problemi che accomunano le due professioni.

Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) la pensano allo stesso modo. “No a qualsiasi tipo di tempario: l’essenza delle nostre professioni consiste anche in una dimensione umana che non può essere contingentata ai minuti che la burocrazia ci concede”, affermano all’unisono in chiusura del primo incontro tra le due categorie dopo le elezioni per il rinnovo dei vertici istituzionali e dopo l’entrata in vigore della Legge Lorenzin, che ha istituito l’Ordine delle professioni infermieristiche. Un incontro all’insegna dell’unità di intenti, dunque, quello che ha avuto luogo ieri nella sede della Fnomceo.

“Ora che la professione infermieristica è stata finalmente riconosciuta come Ordine – ha osservato Filippo Anelli – sentiamo ancor più forte una sintonia di principi e una convergenza di obiettivi, volti al rispetto dell’autonomia, dell’indipendenza, della libertà delle nostre professioni”. Da qui l’avvio di un percorso di collaborazione che porti a una riflessione a tutto tondo sui livelli di governo del Servizio sanitario nazionale. “Le politiche aziendalistiche applicate alla Sanità e volte solo a un equilibrio formale dei bilanci si sono dimostrate fallimentari – ha continuato il presidente Fnomceo –. È ora di affidare nuove responsabilità gestionali ai professionisti operanti all’interno del Servizio sanitario nazionale”.

Simili anche le problematiche che medici e infermieri si trovano ad affrontare nella pratica quotidiana: carichi di lavoro sempre più gravosi, turni massacranti, in uno scenario di carenza di personale e di episodi sempre più frequenti di aggressioni e violenza. Il tutto ha come conseguenza un aumento della condizione di disagio, sino ad arrivare al burnout, con meccanismi sovrapponibili per le diverse figure. Il modello virtuoso di interazione tra le due professioni potrebbe trovarsi in alcune esperienze di gestione della cronicità e dell’emergenza già avviate con successo sul territorio nazionale. A tal fine sia Mangiacavalli sia Anelli hanno auspicato di riprendere al più presto gli incontri tra i due comitati centrali, anche per avviare una collaborazione sui decreti attuativi della Legge Lorenzin.

Ecco il pensiero in merito di Barbara Mangiacavalli: “Dobbiamo sviluppare nuove sinergie tra due professioni che quotidianamente lavorano per i nostri cittadini e i loro bisogni di salute: medici e infermieri. Insieme possiamo e dobbiamo disegnare e proporre soluzioni per cambiare modelli ormai desueti, che non valorizzano a sufficienza l’integrazione professionale. Abbiamo iniziato un cammino proficuo e costruttivo per riconfigurare le relazioni tra le nostre professioni a vantaggio dell’organizzazione del Ssn e soprattutto delle persone”.

Fonte: www.quotidianosanita.it

 

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