La più famosa infermiera al mondo potrebbe essere stata affetta da disturbo bipolare. Questa sarebbe l’opinione comune tra diversi psichiatri di fama mondiale.
Florence Nightingale, fondatrice dell’infermieristica moderna, avrebbe più volte dichiarato che sia stato lo stesso Dio a spingerla a diventare infermiera.
Inoltre avrebbe anche spiegato come molto frequentemente udisse voci dentro di se, che le dicessero come svolgere la propria professione.
La Nightingale aveva 31 anni quando scrisse una lettera a Dio chiedendole come mai non potesse essere felice.
“Perché, oh mio Dio, non riesco ad essere soddisfatta della mia vita, nonostante la mia esistenza soddisfi così tante persone?”, scriveva nella missiva.
“Poter conversare con tutti questi uomini colti dovrebbe essere sufficiente per me? Perché sto morendo di fame, disperata e ammalata per questo motivo?”
La professoressa Kathy Wisner, docente di psichiatria presso la University of Pittsburgh Medical Center, avrebbe citato lo scritto come prova del disturbo bipolare che avrebbe afflitto la Nightingale.
Secondo la psichiatra, annoverata tra i massimi esperti al mondo nel trattamento dei disturbi psichici adolescenziali femminili, il disturbo bipolare le avrebbe causato lunghi periodi di depressione ed evidenti crolli durante la propria carriera professionale.
“Florence udiva le voci ed ha attraversato numerosissimi episodi di depressione da quando era adolescente per almeno 10-15 anni. Tutti i sintomi manifestati compongono un quadro clinico di disturbo bipolare”, spiega la ricercatrice del National Institute of Mental Health.
La docente ha citato come prove il diario personale dell’infermiera e le lettere che ha scritto durante la propria vita. Molti dei suoi elaborati avrebbero rilevato anche il lato opposto della malattia.
Il caso della Nightingale è stato l’argomento principale di una conferenza annuale che si è svolta presso la University of Maryland School of Medicine.
Dall’anno 1995, durante tale congresso, vengono diagnosticati i disturbi psichiatrici dei personaggi storici.
La prof.ssa Lesley Hall, docente di storia della medicina presso la “University College of London”, ha descritto la diagnosi come una “interessante teoria”, specificando però come nessuno potrà mai affermare ciò con certezza.
“Credo che ipotizzare diagnosi retrospettive possa considerarsi come un gioco di società dell’epoca vittoriana”, ha concluso la Hall.
Ulteriori conferme dell’ipotesi della patologia mentale giungerebbero dalle testimonianze dell’epoca.
Quando Florence fece ritorno in Inghilterra, dopo il periodo trascorso in Crimea, sarebbe apparsa esausta e malata. Presentava frequenti episodi febbrili, perdita di appetito, miastenia, insonnia, irritabilità, depressione, lombosciatalgia, dispnea e tachicardia.
Trascorse oltre 30 anni reclusa nella propria stanza, riemergendo in società all’età di 60 anni, trasformata dalla tirannica donna ossessionata dal lavoro e dalla precisione, in un’anziana signora in grado di stabilire per la prima volta rapporti interpersonali con conoscenti e parenti.
Morì “non compos mentis”, ovvero non in grado di intendere e di volere, all’eta di 90 anni compiuti.
Dopo la sua morte, gli storici, gli infermieri ed i medici hanno dibattito sulle cause di questa strana malattia. Molti erano convinti che avesse origini organiche, mentre altri erano certi che si trattasse di una nevrosi. Altri parlarono di cardiomiopatia dilatativa, qualcuno invece la definì chiaramente una “malattia strategica” priva di qualsiasi fondamento organico, fondata sul desiderio di autocommiserazione che contraddistingueva l’infermiera. Molti conoscenti citarono il disgusto che la donna provava verso se stessa ed i suoi comportamenti autolesionistici che originavano dalla propria arroganza.
Qualcuno parlò di una profonda ignoranza che le impedì di riconoscere le condizioni malsane dei reparti che gestiva, che quotidianamente causavano la morte di numerosi soldati.
Con buona probabilità, la Nightingale non sarebbe stata affetta da una sola patologia, ma ben quattro diversi disturbi forse correlati tra loro: disturbo di personalità bipolare, brucellosi, disturbo post-traumatico da stress e demenza senile.
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