Il giorno 22 aprile 2015, si è tenuto a Roma, presso il Complesso monumentale Santo Spirito in Sassia, il congresso “La sanità in Italia: falsi miti e vere eccellenze”, organizzato dal Ministero della Sanità e fortemente voluto dal Ministro Lorenzin, contro il comune pensiero sulla sanità Italiana e per evidenziare le eccellenze del nostro sistema sanitario.
Ad aprire il congresso, il Ministro Lorenzin, che ha stigmatizzato alcuni dei falsi miti, come i costi pazzi della Sanità Italiana, l’utilizzo di internet per la risoluzione dei problemi di salute ed altri miti. Al termine dell’intervento del Ministro vi è stata una simpatica intervista doppia tra l’attore Nino Frassica nel ruolo di un improbabile malato e il Prof. Walter Ricciardi.
Il congresso si è svolto in due sessioni separate con varie argomenti interessanti e personalità della politica, dello spettacolo, del giornalismo e molti medici rappresentanti di varie organizzazioni e federazioni di categoria (vedi programma).
Abbiamo seguito con particolare interesse la sessione pomeridiana, anticipata da un brillante intervento tra il comico ed il reale sulla sanità di Maurizio Battista, che aveva come argomento “con la sanità che ci ritroviamo è meglio non ammalarsi”.
L’attenzione era dovuta al fatto che tra i relatori vi era la Dr.ssa Daniela Tartaglini Direttore dei Servizi Infermeristici del Campus Biomedico di Roma, la collega ha parlato dei tempi di attesa nei Pronto Soccorso e delle “mal practice dei care giver”.
Al termine delle sessione abbiamo intervistato la Dr.ssa Tartaglini:
Come valuta il fatto di essere l’unica rappresentante della professione infermieristica a questo congresso?
Lo valuto come un punto di forza e di apertura verso la nostra professione, soprattutto in una sanità ancora molto medico-centrica in cui non si da rilevanza alle professioni sanitarie in generale, con attribuzioni di responsabilità ai medici di cui in realtà rispondiamo anche noi infermieri e con svantaggi in termini di comunicazione con il paziente. Ma il dialogo tra le professioni è ancora un po’ tiepido e non consente uno sviluppo delle professioni sanitarie.
Dr.ssa Tartaglini visto che il suo intervento era basato sulla medicina d’urgenza in pronto soccorso, cosa pensa del “See and Treat” o del “Fast practice”.
Purtroppo per brevità di tempo non ho potuto parlarne, ma le competenze avanzate degli infermieri rappresentano una risorsa per snellire le pratiche in pronto soccorso e possono divenire un modo per valorizzare la professione infermieristica.
Un altro tema da lei affrontato è le cronicità e l’utilizzo dei care giver, ma cosa pensa dell’ambulatorio infermieristico di farmacia anziché l’infermiere di famiglia o l’infermiere di territorio che potrebbero consentire una diminuzione degli accessi ai pronto soccorso di pazienti che non necessitano delle prestazioni urgenti.
Gli infermieri sono una risorsa imprescindibile, sia in termini di informazione e formazione per i care giver, che una potenzialità per un coretto uso delle strutture sanitarie anche per le competenze che ormai gli infermieri acquisiscono con la formazione specifica. Quindi ritengo l’utilizzo degli infermieri sul territorio una possibilità anche in termini di risparmio per la sanità italiana.
Ringrazio la Dr.ssa Tartaglini per l’attenzione prestataci e le auguro una buona giornata.
Vincenzo Ricchiuti
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