I titoli fasulli erano rilasciati dal Centro studi “A. Manzoni” di San Nicandro Garganico. Al vertice del presunto sodalizio criminale ci sarebbe il già sindaco ed ex deputato Nicandro Marinacci, arrestato a gennaio.
Il procuratore Roberto Galli ha chiesto il rinvio a giudizio per le 32 persone coinvolte nell’inchiesta “Azzeccagarbugli”, riguardante l’acclarata falsità dei titoli abilitanti per oss e osss (operatori socio-sanitari con formazione complementare) rilasciati dal Centro studi “A. Manzoni” di San Nicandro Garganico (Foggia), peraltro “risultato non accreditato presso nessun ente regionale”. Su di loro pendono 80 capi di imputazione per fatti risalenti al periodo 2007-2022, inclusa un’accusa di associazione per delinquere (per 11 persone).
La vicenda emerse l’11 gennaio scorso, quando la guardia di finanza arrestò Nicandro Marinacci, politico foggiano di lungo corso, già sindaco di San Nicandro Garganico ed ex deputato, suo figlio Vincenzo, ex candidato sindaco e consigliere comunale di minoranza, e il loro concittadino Roberto Melchionda, allora segretario della “fabbrica di diplomi fasulli”. I tre dovranno comparire davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, Maria Luisa Bencivenga, il prossimo 10 luglio.
L’inchiesta scaturì dalle denunce sporte da coloro che ritenevano di aver conseguito l’abilitazione dietro il pagamento di quote che andavano da 600 a 3.000 euro, una volta risultati vincitori del concorso per l’assunzione di 137 oss, bandito nel 2018 dall’Azienda ospedaliera Riuniti di Foggia. Gli stessi, però, si erano visti recapitare dall’Ufficio concorsi dell’area per le Politiche del personale una determina recante il provvedimento di decadenza “per assenza del requisito specifico di ammissione del bando di concorso”, vale a dire del titolo abilitante di oss.
L’accusa pone Marinacci al vertice del presunto soldalizio criminale, ritenendolo promotore dell’associazione per delinquere. Stando agli atti d’indagine “ha diretto le società che si sono susseguite nella gestione della scuola Manzoni, organizzato falsi corsi di formazione per operatori socio-sanitari, svolto personalmente le lezioni, partecipato alle commissioni d’esame, consegnato i falsi titoli abilitativi”.
Quando poi qualche studente si accorgeva della falsità dei titoli “ha fornito loro falsi attestati di formazione rilasciati da una cooperativa sociale della provincia di Napoli, oppure ha compiuto irregolarità nei corsi di formazione a cui venivano fatti partecipare gli studenti truffati, attraverso un consorzio di Napoli, in modo da sanare le posizioni pregresse”.
Redazione Nurse Times
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