Stanno volgendo al termine le elezioni per il rinnovo dei consigli direttivi provinciali dei collegi IPASVI
Come prevedibile e come è giusto che sia hanno vinto le elezioni liste con programmi diversi e composte da colleghi che seguono diverse scuole di pensiero; ma non è questo il punto, avere diverse opinioni può e deve essere un arricchimento per tutti.
Ora che questo evento fisiologico per tutti i collegi è passato bisogna, coscienti che le sfide che attendono la professione sono molteplici e complesse, rinsaldare le fila, individuare obiettivi, unire le diverse anime della professione intorno e cercare di raggiungerli.
Alcune cose, tra cui in primis c’è sicuramente la dovuta e mai realizzata trasformazione dei collegi in ordine che dovrà per forza di cose realizzarsi entro la fine di questa legislazione pena dover ricominciare tutto il percorso.
Obiettivi in fase di realizzazione così come la norma sull’equo compenso che sta per concretizzarsi in questi giorni e che speriamo possa aiutare i nostri colleghi che lavorano con la partita iva ad ottenere il giusto compenso.
Queste sono alcune delle positive novità che la FNC IPASVI è riuscita in questi tre anni a portare avanti e/o ormai quasi in porto.
Altre sono tutte da pensare e realizzare con l’impegno certamente dei consiglieri dei collegi ipasvi neoeletti e della nuova rappresentanza nazionale che ne scaturirà di qui a qualche mese, ma anche e sopratutto con l’impegno e la coesione di tutti i professionisti infermieri.
Basta quindi sterili contrapposizioni e guerre intestine c’è bisogno di unità di intenti e di azione.
Per fare questo c’è un forte bisogno di obiettivi chiari e condivisibili capaci di unire le diverse anime della professione, ma c’è in eguale misura bisogno di dialogo, vero e costruttivo da dipanare e realizzare intorno ad alcuni punti che sono essenziali.
Alcuni riguardano da vicino lo stesso essere dei collegi, altri magari riguardano aspetti più politico – sindacali.
Dal momento che non mi piace scrivere tanto per fare qualcosa vorrei proporre all’attenzione di tutti quattro punti che ritengo capaci di fare ciò che ho finora detto e che credo possano essere qualificanti per l’intera professione.
Naturalmente sono idee e se anche solamente riusciranno a stimolare un dibattito ed una presa di coscienza tra noi, avranno raggiunto il loro obiettivo, personalmente ritengo che più che criticare tanto per il gusto di farlo o per ottenere una effimera visibilità, sia utile proporre in modo costruttivo, nella speranza di essere ascoltati.
Vorrei quindi indicare i punti che ritengo qualificanti e da perseguire nei prossimi anni.
Credo che intorno ad essi dovrà dispiegarsi l’agire dei collegi e della FNC IPASVI nei prossimi tre anni, ma non solo, credo che questi punti o obiettivi perchè possano essere perseguiti, ci voglia un serio e costruttivo impegno di tutti noi; serve unità di intenti, voglia di tornare a lottare ed essere protagonisti del proprio futuro.
E’ indispensabile avere un briciolo di apertura mentale e sopratutto una maturità critica sull’attuale situazione della comunità infermieristica.
Quindi spetta a noi tutti, ad ogni singolo infermiere intraprendere una strada nuova per cambiare le cose e portare la nostra professione verso i traguardi sperati:
- lotta serrata ad ogni tipo di abusivismo. Difendere la nostra professione da praticoni improvvisati e millantatori, sicuramente un compito istituzionale dei collegi, ma ci deve essere un impegno a denunciare ogni abuso perchè questo mette i collegi in grado di agire. Inoltre questo mi piace ricordarlo è un dovere deontologico di ognuno di noi. Non crediamo che questo fenomeno vada sottovalutato perchè ci riguarda da vicino sia nelle strutture private che nelle aziende sanitarie pubbliche ad iniziare dalle RSA dove addirittura in alcuni casi gli stessi infermieri sono coordinati da un oss; oppure molte funzioni proprie degli infermieri sono svolte dagli oss;
- mettere una croce sopra la piaga del demansionamento. E’ ormai acclarato e si è prodotta una cospicua giurisprudenza in merito. Gli infermieri debbono fare gli infermieri secondo quanto sancito dal loro profilo professionale basta con l’infermiere “tappa buchi”. Dobbiamo riprenderci la gestione del tempo di cura, della valutazione, della diagnosi infermieristica e della programmazione perchè queste sono le prerogative di ogni infermiere. Tutto ciò dovrà favorire una sana collaborazione sia tra noi infermieri che tra altre figure necessarie ed indispensabili affinchè ci si sollevi da questa ignobile piaga. Ciò permetterà lo sviluppo delle competenze avanzate e specialistiche che sono lo strumento per una ulteriore crescita della professione; sperando che siano utilizzate con un criterio sensato ed includente capace di dare una spinta all’evoluzione della professione. Se queste saranno gestite come è stato ad esempio per l’equipollenza o per la dirigenza infermieristica saranno solamente una ennesima occasione persa, ma per gestirle al meglio bisogna cambiare i modelli organizzativi, riconoscendo quello specifico professionale tipico degli infermieri;
- rivedere l’intero sistema formativo. Si sta discutendo di rivedere l’intero piano di studi, favorendo gli infermieri nella direzione dei CDL in infermieristica, con più professori associati infermieri. Tutto per intraprendere un percorso che porti ad una vera e propria Facoltà di Nursing, ed uscire dalle facoltà di medicina che finora ci hanno ospitato. Riconoscimento ed effettiva spendibilità dei master e della laurea magistrale; qui torniamo alle competenze avanzate, alla docenza ed alla piaga del demansionamento.
- Questo punto lo vorrei dedicare ad un piano diciamo così più prettamente sindacale, ma in cui anche i collegi possono e devono porre la loro attenzione. Abbiamo bisogno di un piano straordinario e massiccio di assunzioni che siano volte a coprire le carenze strutturali ormai voraginose nelle dotazioni organiche ospedaliere con una forte spinta verso l’implementazione dell’infermieristica territoriale; ambito questo in cui c’è il nulla e che può essere volano di risparmio per le amministrazioni e di crescita della nostra professione. Uscita delle professioni sanitarie dal comparto sanità ed entrare nel contratto della dirigenza esattamente come hanno già da tempo fatto i medici, e poterci riappropriare di una contrattazione nostra.
Il mio obiettivo è tentare di tracciare una strada comune e di portare idee utili al dibattito professionale, ma anche e sopratutto lanciare un appello a tutti gli infermieri nel perseguire l’unità, perchè gli obiettivi su esposti sono ambiziosi e forse anche condivisibili e praticabili. Per cui discutiamone, ma facciamolo in modo costruttivo e concreto. Dobbiamo unirci e non dividerci…per crescere tutti insieme.
Solamente così potremo sperare in un futuro migliore!
Angelo De Angelis
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