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È italiana la prima retina artificiale organica: ridarà la vista a milioni di persone affette da retinite pigmentosa

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La prima retina artificiale completamente organica è stata realizzata dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e sarà in grado di ridare la vista a milioni di pazienti.

Non si tratta della prima retina artificiale realizzata in assoluto, bensì, ciò che è valso una pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale “Nature Materials”, è la particolarità dei processi produttivi utilizzati.

A differenza dei dispositivi progettati in passato con parti in silicio, elettrodi ed altre componenti elettroniche, quest’ultimo è costituito da strati polimerici, ovvero fatti essenzialmente di carbonio, proprio come i tessuti degli esseri viventi. Ciò renderà possibile ottenere una maggiore compatibilità e minore probabilità di rigetto dopo il trapianto.

Questa retina artificiale è stata pensata per risolvere le problematiche dei pazienti affetti da retinite pigmentosa, patologia caratterizzata da una lesione dei fotorecettori e non dei neuroni coinvolti nella visione.

La struttura organica è composta da tre parti: un substrato ricavato da una proteina della seta, un polimero conduttore ed uno semiconduttore. Il funzionamento è similare a quello dei pannelli solari: la luce viene convertita in impulso elettrico e trasmessa ai neuroni della retina.

Ottimi risultati sono stati ottenuti nella fase di sperimentazione sui topi affetti da retinite pigmentosa, convincendo i ricercatori a sperimentare il “prodotto” sull’uomo.

A distanza di dieci mesi dall’impianto, la retina si e presentata perfettamente integra e senza alcun minimo segno di degradazione dei materiali, proprio come presupposto dal team di ricerca.

Nello studio pubblicato è stato evidenziato come le complicanze riscontrate nella sperimentazione sui maiali da laboratorio siano state molteplici. La maggiore dimensione della retina aumenterebbe in maniera proporzionale il rischio di distacco della stessa.

Simone Gussoni

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