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Due settimane fa salvavi una vita ed oggi non ci sei più… ciao Fabio

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Due settimane fa salvavi una vita ed oggi non ci sei più... ciao Fabio
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Si è da poco concluso il funerale dell’infermiere Fabio Caponi, scomparso il 29 marzo a causa di un infarto a San Miniato Basso

Fabio era un infermiere del 118, per questo i compagni di lavoro e molte altre associazioni di volontariato hanno voluto salutarlo apponendo un fiocco nero sui loro mezzi di soccorso.

I colleghi con i quali ha trascorso molti turni salvando le vite di molti sconosciuti non sono purtroppo riusciti a salvare un’ennesima vita, ovvero quella di Fabio.

Il saluto finale si è svolto presso la chiesa parrocchiale di San Miniato Basso, vicino alla sede della Misericordia dove Fabio poteva sentirsi a casa assieme a tutti i suoi confratelli.

Decine di ambulanze ed automediche sono state parcheggiate di fronte alla camera ardente. Anche una delegazione dei Vigili del Fuoco ha reso omaggio all’Infermiere.

All’uscita del feretro, le sirene degli automezzi hanno suonato all’unisono e tutti i lampeggianti si sono accesi.

Con questo frastuono ognuno ha voluto ricordare i momenti trascorsi con Fabio. Un lungo applauso ha preceduto il corteo che ha sfilato lungo la Tosco Romagnola, prima dell’ingresso in chiesa.

La scomparsa di questo rispettato professionista ha creato un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo conoscevano: è stato da molti ricordato per la sua cordialità, la sua simpatia e per il puro affetto che riusciva a suscitare nel prossimo.

Molti colleghi hanno voluto esprimere il proprio cordoglio anche attraverso i social networks. Riproponiamo di seguito i commenti più significativi:

Due settimane fa salvavi una vita ed oggi non ci sei più… ciao Fabio”

“Conserverò sempre un ricordo felice di te… indimenticabile il mio primo servizio in emergenza e tutti gli altri che son seguiti puntualmente sul fine turno, ti voglio ricordare così, con un sorriso”.

“Una campanella che suona, una sirena che si accende, un autista che corre nel traffico per raggiungere un obiettivo. E poi c’è quel chiacchiericcio di gente, quell’odore di asfalto così vicino, un soccorritore, un infermiere ed un medico, che velocemente usano uno zaino, presidi che si aprono, tubi, cavi, piastre e via. Cose di ogni giorno per chi come noi dedica la vita alle sofferenze del prossimo! Oggi questa macchina si è messa in moto per te, amico mio, e come troppo spesso accade l’adrenalina finisce in lacrime… Vai fratello la terra ti sia lieve, noi ci terremmo la tua amicizia, la tua simpatia e il tuo essere sempre pronto ad insegnare i trucchi del mestiere!”

“Quando ho iniziato a intraprendere questo lavoro eri una guida per me un obiettivo che dovevo raggiungere…eri sempre li pronto ad aiutare tutti. Lo facevi con tutta la passione di questo mondo, essere infermiere. Arrivederci Fabio”.

 

Simone Gussoni

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