Dal jet lag ai problemi di circolazione sanguigna, passando per l’ansia del volo. Ecco alcuni consigli per limitare i danni.
I disturbi legati agli spostamenti in aereo sono piuttosto frequenti tra i viaggiatori. Uno dei fenomeni più fastidiosi riguardanti il volo è quello del jet lag, tecnicamente detto “disritmia circadiana”.
“È dimostrato che chi si sposta in avanti o indietro di almeno tre ore rispetto al proprio fuso orario può patire disturbi del sonno e problemi di vigilanza durante il giorno – spiega Lino Nobili, specialista del Centro di Medicina del sonno dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano -. Si va incontro a mancanza di appetito, nausea, irregolarità intestinale, stanchezza e malessere generale. I disturbi si accentuano se ci si sposta verso est. Il recupero teorico è di 90 minuti al giorno quando ci si sposta verso ovest e di 60 quando si va verso est”.
Qualche consiglio può aiutare a superare il problema:
1) Andando verso est, evitare una luce troppo forte al mattino e rimanere all’aperto il più possibile nel pomeriggio.
2) Andando verso ovest, bisogna tentare di rimanere svegli finché è giorno e andare a dormire quando fa buio.
3) Mangiate poco durante il viaggio e bevete molta acqua, evitando bevande gassate, alcoolici, caffè e tè.
4) Raggiunta la meta, evitate di andare a dormire, fate una doccia e uscite subito per aiutare il corpo ad adattarsi al nuovo ambiente.
5) Dopo aver consultato il medico, si può assumere la melatonina, che aiuta a sincronizzare di nuovo l’orologio biologico.
Ma il volo porta con sé anche altri possibili disturbi, come l’ansia. Il timore di volare è diffuso e difficilmente controllabile, in quanto del tutto irrazionale. Ci sono tuttavia alcuni accorgimenti che predispongono al meglio l’organismo per il viaggio e che aiutano a diminuire il senso di ansia.
Innanzitutto va evitata la tentazione dell’autodiagnosi e dell’autoprescrizione di ansiolitici dagli effetti miracolosi. Nella maggior parte dei casi non si ha a che fare con vere e proprie crisi e attacchi di panico, ma con un generico senso di malessere psicologico.
In tal senso è preferibile aiutare il proprio corpo a reagire al meglio, ad esempio mangiando in maniera corretta prima del viaggio, per evitare lo stomaco vuoto in volo, condizione che genera stress. Può aiutare poi la distrazione di un buon libro e in particolare della musica, un vero e proprio ansiolitico, privo di effetti collaterali.
Nei casi più complicati è sempre possibile il ricorso al sacchetto di carta per recuperare una respirazione ottimale e non cadere nell’iperventilazione. Respirare all’interno del sacchetto per un minuto serve ad alzare la concentrazione di anidride carbonica nel sangue e ad abbassare l’eccesso di ossigeno. L’operazione va ripetuta finché il respiro non rientra nella normalità.
Un altro possibile pericolo per la salute durante il volo è legato alla circolazione sanguigna. La lunga inattività, soprattutto nel caso di voli intercontinentali, e la costrizione in spazi non proprio accoglienti aumentano le probabilità di trombosi venosa profonda. Il rischio, però, è reale soltanto per le persone che hanno già mostrato in passato problemi di questo tipo. È bene comunque alzarsi ogni tanto dal proprio posto e fare una piccola passeggiata, massaggiare i polpacci e indossare calze elastiche.
Redazione Nurse Times
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