Cantone: “Corruzione impedisce di fare le infrastrutture adeguate. Un problema atavico del nostro Paese” così commenta il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.
La tragedia ferroviaria che ha colpito il territorio della sesta provincia pugliese, Barletta-Andria-Trani, con la morte di 23 persone e circa 50 feriti, superata la fase dei soccorsi, ci si interroga sulle possibili cause e responsabilità, cercare la verità il compito degli inquirenti che cercheranno di ricostruire l’intera vicenda. Saranno i magistrati della procura di Trani che cercheranno di fare chiarezza su questa assurda tragedia che forse poteva essere evitata, una richiesta di verità invocata soprattutto dai parenti delle vittime.
Tutta la nostra Redazione esprime profondo cordoglio per i parenti delle vittime di questo disastro, il nostro giornale che ricordiamo nasce proprio in questo territorio seguirà con attenzione gli sviluppi di questa triste pagina di questa nostra provincia.
Tutti i media del mondo hanno trasmesso la tragedia, mettendo in risalto alcune criticità presenti su questa tratta ferroviaria, a binario unico, una linea che avrebbe dovuto essere potenziata e resa più sicura essendo molto frequentata da studenti e pendolari.
La denuncia del Movimento 5 Stelle da parte del deputato Giuseppe D’Ambrosio, parlamentare andriese.
“I soldi c’erano. E pure il progetto. Quella che è mancata è la volontà politica. La volontà politica di spenderli, quei fondi europei e mettere fine al rischio elevatissimo che noi del M5S abbiamo più volte denunciato. E che oggi, purtroppo, è costato la vita a tantissime persone.
È una tragedia immane, il disastro ferroviario che ha colpito Andria, la Puglia e tutti noi. Ma il nostro dovere è andare a fondo, e chiamare le cose con il loro nome.
Lo scontro frontale dei due treni non può essere chiamato incidente.
C’era un progetto di raddoppio per quel binario unico, risalente addirittura al 2007. E c’erano i fondi europei, ben 180 milioni scaduti nella prima tranche il 31 dicembre 2015, come denunciato in questo video realizzato dagli attivisti M5S di Andria alla fine dello scorso anno. Il Grande progetto di adeguamento ferroviario dell’area metropolitana del Nord barese includeva fra gli interventi anche il raddoppio del binario sul quale si è verificato l’incidente. Ma si è perso tempo con gli espropri, tempo con le autorizzazioni, tempo con l’impiego delle risorse.
Il progetto non è mai partito, il binario è rimasto unico. Questo avrebbe ridotto una parte del rischio.
Almeno altri tre anni sono andati persi nei percorsi della burocrazia: si arriva al 16 giugno scorso, quando la Ferrotramviaria ha comunicato una proroga (al 19 luglio 2016) per la scadenza della presentazione delle domande di partecipazione alla gara, inizialmente prevista per il 1° luglio.
Il portavoce del MoVimento di Andria alla Camera Giuseppe D’Ambrosio aveva presentato un’interrogazione sulla situazione dei fondi e della cantierizzazione fin dal Giugno 2013, ben 3 anni fa (QUI e QUI).
Ma prima Lupi, e poi Delrio non hanno mai risposto.
Ridurre il rischio non è abbastanza per noi. Il rischio va azzerato. E oggi la tecnologia lo permette. Se solo si avesse la volontà politica di investire risorse laddove servono”.
Di seguito due video, il primo di denuncia sulla mancata partenza dei lavori di ammodernamento della rete ferroviaria teatro della tragedia, il secondo in risposta all’informativa del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio.
I funerali delle vittime verranno celebrate nella giornata di domani, sabato 16 luglio presso il palazzetto dello sport di Andria.
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