GeriatriaSpecializzazioni

Depressione. Parliamone!

Condividi
Depressione. Parliamone! 1
Condividi

Nell’occasione della Giornata Mondiale della Salute, celebrata nei giorni scorsi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affrontato il tema della depressione.  In realtà l’OMS aveva lanciato la sua campagna globale sulla depressione il 10 ottobre 2016, con il motto “Depressione. Parliamone!”.

L’obiettivo della campagna, fin dal suo avvio, è stato ed è quello che sempre più persone colpite dalla depressione, in tutti i paesi, cerchino e ottengano aiuto attraverso il dialogo aperto, al fine di aumentare la consapevolezza, la comprensione e ridurre la stigmatizzazione, che si accompagna ancora a questa malattia.

La depressione è un disturbo mentale comune, a livello mondiale, infatti, più di 300 milioni di persone di tutte le età ne sono affetti. La depressione è anche la principale causa di disabilità nel mondo, le donne ne sono affette in maniera maggiore rispetto agli uomini, nel peggiore dei casi, la depressione può portare al suicidio.

Nella sola macroregione europea sono stati 128 000 i suicidi direttamente correlabili alla depressione. Pur essendo molto comune, come dicevamo, e colpisca chiunque, in qualsiasi fase della vita, la depressione è ancora ampiamente sotto-diagnosticata e di conseguenza non trattata per nulla o trattata in maniera non adeguata.

Anche se la depressione può essere trattata, almeno il 75% di tutte le persone che soffrono di depressione maggiore non ricevono un trattamento adeguato”, ha detto il Direttore Regionale per l’Europa la Dott.ssa Zsuzsanna Jakab.

Anche quando i servizi sono disponibili, molte persone giungono tardivamente dagli specialisti a causa della paura di pregiudizi e discriminazioni.

Il numero di persone con disturbi depressivi in Europa ammonta a 40 milioni, 3 milioni solo in Italia. Gli italiani che si ammalano sono tra il 4,4 e il 7% della popolazione.

Un recente studio dell’OMS ha stimato che i costi globali della depressione e dei disturbi d’ansia, superano ogni anno un trilione di dollari.

Non agire è costoso, non solo per i costi dovuti alla depressione stessa e agli altri disturbi mentali, ma soprattutto a causa delle perdite di produttività causate dall’assenteismo e dalla produttività più bassa sul lavoro di queste persone”, ha detto il Dottor Dan Chisholm, Program Manager per la Salute Mentale per la macroregione europea.

La depressione aumenta il rischio d soffrire anche dei disturbi d’ansia e di altre malattie come il diabete e le malattie cardiache. E’ vero tuttavia, anche l’opposto, ossia le persone affette da disturbi legati all’ansia hanno un rischio maggiore di ammalarsi di depressione. Nel peggiore dei casi, la depressione conduce al suicidio, che è la seconda causa di morte tra i 15-29 anni di età, dopo gli incidenti stradali.

I programmi di prevenzione hanno dimostrato che ridurre la depressione è possibile, già a partire dalle scuole; gli interventi per i genitori di bambini con problemi comportamentali possono ridurre, difatti, i sintomi depressivi così come programmi di esercizio per gli anziani possono essere efficaci nella prevenzione della depressione.

Ci sono trattamenti efficaci per la depressione moderata e grave, che vanno dai trattamenti psicologici (come la terapia cognitivo-comportamentale, e psicoterapia interpersonale) ai farmaci antidepressivi (come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e gli antidepressivi triciclici).

Gli operatori sanitari dovrebbero tenere a mente i possibili effetti avversi associati all’assunzione di farmaci antidepressivi, fornendo un intervento mirato quando necessario.

La depressione è una delle condizioni prioritarie per il Programma d’Azione per la Salute Mentale, denominato Gap dall’OMS (mhGAP). Il programma ha lo scopo di aiutare i Paesi ad aumentare i servizi per le persone con disturbi mentali. Il programma afferma che con la cura adeguata, l’assistenza psicologica ed i farmaci, decine di milioni di persone con disturbi mentali, tra cui la depressione, potrebbero iniziare a condurre una vita normale, anche in condizioni di esiguità di risorse.

Depressione, parliamone! Evitare la stigmatizzazione è ciò che può consentire alle persone affette da depressione di ammettere di avere un problema e persuaderli a recarsi dagli specialisti che possono indirizzarli sulla strada di una cura, che permetta loro di riassaporare il gusto della vita.

 

Rosaria Palermo

 

Fonti

www.who.int

www.repubblica.it

www.corriere.it

 

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
CdL InfermieristicaInfermiere e rischio InfettivoNT NewsSpecializzazioniStudenti

Batteri Gram-positivi e Gram-negativi: le differenze che devi conoscere

Quando si parla di batteri la distinzione tra Gram-positivi e Gram-negativi è una delle più importanti...

Iss: "Restano elevati i tassi di infezioni correlate all'assistenza e resistenza agli antibiotici"
CittadinoInfermiere e rischio InfettivoNT NewsPrevenzioneSpecializzazioni

Infezioni correlate all’assistenza (ICA)

Le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) rappresentano un problema crescente nel mondo della...