L’associazione “Avvocatura degli Infermieri” ha diffidato la società Digisat in seguito all’utilizzo della denominazione “Infermiere” in un manifesto pubblicitario relativo ad una serie di film pornografici.
Riportiamo di seguito il documento integrale firmato dal presidente dott. Mauro Di Fresco.
Oggetto: diffida – rimozione inserto pubblicitario pornografico – lesione professionale – art. 2043 C.C.
Spett. Digisat,
ai sensi dell’art. 2043 C.C. e dello Statuto associativo regolarmente approvato dal Ministero competente per le funzioni di tutela legale nazionale della professione infermieristica e ostetrica, faccio seguito alla segnalazione pervenuta dal nostro segretario provinciale e, pertanto, La diffido dal diffondere inserzioni pubblicitarie di natura pornografica che riguardano le professioni suddette, perché Le ritengo gravemente lesive dell’onore e della professionalità della categoria infermieristica, tanto dimostrata soprattutto durante l’emergenza COVID-19.
Non può tollerarsi che la comunità italiana, appena colpita da innumerevoli infettati e decessi da COVID, vedendo la Vs. inserzione, possa rimandare alla mente le infermiere, non come professioniste laureate dedicate alla cura dei malati, ma come squallide ninfomani specializzate nelle varie discipline sessuali.
Se una donna intende vestirsi da infermiera per eccitare il partner è affar suo, ma non è possibile accettare la mortificazione e l’umiliazione della categoria sanitaria che ha salvato e salva tuttora la vita di migliaia di persone.
Per tale motivo, senza per nulla dilungarmi sulla questione anche sul piano femminista, inteso come rispetto della sessualità che appare svilente, La invito, gentilmente, a rimuovere l’inserzione, come rappresentata in seconda pagina, con avvertenza che, in difetto di quanto sopra, la scrivente adirà le vie legali senza ulteriore preavviso.
Si auspica un significativo riscontro.
Il Presidente
Dott. Mauro Di Fresco
In risposta, la società Digisat, comunica di ritenersi estranei ai fatti.
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