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De Palma (Nursing Up): “Annunciati aumenti di dicembre in busta paga per gli infermieri. In realtà sono solo un mero anticipo”

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Manovra sanità, De Palma (Nursing Up): "Non vogliamo pensare che agli infermieri arrivino solo le briciole"
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Sanità, Nursing Up De Palma: «Vertice Zangrillo-Sindacati, il Ministro lancia proclami e annuncia 170 euro di aumento per tutti i dipendenti della P.A, un 6% in più, ma chiarisce che ai medici spetterà molto di più. E gli infermieri caro Ministro? Rischiano davvero di finire ancora una volta nel calderone delle cifre? Vogliamo equiparare le loro responsabilità a quelle di chi, con tutto il rispetto, siede dietro una scrivania?».

Nostro report sugli annunciati aumenti di dicembre in busta paga per gli infermieri. In realtà non sono altro che un “mero anticipo” che sarà conteggiato e scalato dalle cifre del prossimo contratto. 

ROMA 19 OTT 2023 – «La crisi che investe la sanità italiana, che necessita  di un restyling, di una ricostruzione, degna di un Paese civile che ha a cuore la tutela della salute dei propri cittadini, rischia di essere acuita e di diventare irreversibile nel momento in cui la politica non si assumerà le proprie responsabilità, non solo di agire con concretezza per sanare i disagi, ma soprattutto mostrando atteggiamenti coerenti verso coloro che sono i “gestori” delle cure e dell’assistenza, verso quei professionisti della salute la cui serenità, la cui valorizzazione, non smetteremo mai di ribadirlo, non rappresentano certo un capriccio sul quale da tempo insiste un sindacato come il nostro.

La cosa peggiore, in questo momento, di fronte alle legittime aspirazioni degli infermieri, delle ostetriche e degli altri professionisti dell’area non medica, sarebbe quella di essere poco chiari proprio con loro, di gettare fumo negli occhi, correndo il rischio di farli trovare, poi, di fronte ad enormi delusioni, fomentando così sempre di più le fughe all’estero e le dimissioni volontarie.

Ci ritroviamo, inoltre a porre doverose riflessioni, su quanto è emerso dal vertice tenutosi poche ore fa, a Palazzo Vidoni, tra il Ministro della Pubblica Amministrazione e i rappresentanti di 13 sigle sindacali: tema caldo, anzi caldissimo, le risorse da destinare ai nuovi contratti.

Al termine di questo faccia a faccia non possiamo certo asserire di avere le idee più chiare, anzi le nostre preoccupazioni e le nostre perplessità aumentano e non poco.

Da una parte il Ministro si è affrettato a ribadire che ci sarà un sostanzioso aumento di 170 euro per tutti, ma non ha mancato di sottolineare che quello dei medici sarà decisamente più cospicuo.

A questo punto diventa impellente la necessità di chiarire se gli infermieri e gli altri professionisti dell’area non medica rischiano di finire nel calderone di quel ” tutti”. Insomma, se i medici a quanto pare potranno dormire sonni tranquilli, non vorremmo mai che gli infermieri, con il carico delle loro elevate responsabilità, fossero equiparati a chi siede dietro una scrivania.

Almeno a giudicare dai recenti proclami è quello che pare stia accadendo: le altre categorie di professionisti sanitari, a quanto pare, saranno avulsi rispetto a quella dirigenza medica, che potrebbe avere il vantaggio di ulteriori privilegi. Tutto questo, tuttavia, non farà altro che allargare la forbice di una disparità che non giova ad una sanità già profondamente indebolita dalle gravi carenze irrisolte.

In queste ore la stampa nazionale non fa altro che rilanciare i proclami del Governo, che asserisce che per gli infermieri e gli altri professionisti dell’area non medica ci sarà un congruo aumento pari a oltre mille euro. Facciamo attenzione, perché è bene che i cittadini sappiano di cosa si tratta!

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

“Siamo di fronte, tecnicamente, non c’è dubbio, ad un aumento di 6,7 volte rispetto all’attuale indennità di vacanza contrattuale che, dal 2024, per gli infermieri (e professioni sanitarie ex legge 43) dovrebbe passare dagli attuali circa 13,37 euro alla nuova cifra di circa a  89,57 al mese “salvo eventuali successivi conguagli”. 

Ora, poiché “tale anticipo” viene riconosciuto retroattivamente, per l’intero anno 2023, ciò genera quel piccolo gruzzoletto di più o meno di mille euro, che dovrebbe essere erogato a dicembre. 

Peccato che questa amara verità non ci risulta che sia stata proclamata in maniera chiara ed inequivocabile, dal momento che la legge prevede che le somme corrisposte a titolo di indennità di vacanza contrattuale rappresentano un mero anticipo, e quindi gli importi che secondo le disposizioni governative saranno conferiti a dicembre, saranno conguagliati all’atto della stipula del prossimo CCNL 2022/2024. (art.47, c.2 dlgs 165/2001).

Insomma, si parla di somme che saranno considerate “come somme già attribuite”, una volta che il prossimo contratto sarà stato sottoscritto, cioè quando arriveranno gli arretrati, che ovviamente non conterranno le somme già percepite (a dicembre e nei mesi successivi).

In sostanza, quello che viene erogato oggi, come anticipazione, deve essere considerato a pieno titolo come parte già corrisposta dei futuri incrementi contrattuali.

Si tratta insomma di un mero anticipo che il Governo riconosce, su somme che già legittimamente spettano agli interessati nell’ambito del prossimo rinnovo contrattuale.  

E’ evidente che a questo punto va fatta chiarezza su quale parte, dei 2, 3 miliardi  per i rinnovi contrattuali della sanità, sarà destinata al contratto dei  medici  e quale agli altri poveri mortali. Solo dopo, sarà possibile avanzare ipotesi, cifre e stime.

Certo è che gli infermieri non meritano, come nel celebre film Febbre da Cavallo, di rimanere vittime del gioco delle tre carte, per poi essere lasciati nuovamente a mani vuote», chiosa De Palma.

Redazione NurseTimes

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