Un 61enne ucraino ha affrontato un lungo e rischioso viaggio per raggiungere la nipote a Montebelluna. Operato a Treviso, ora sta bene.
Aspettava da mesi un’operazione al cuore per problemi alla valvola aortica. Le sue condizioni di salute, quindi, sconsigliavano un viaggio lungo e faticoso come quello dall’Ucraina all’Italia. Ma il desiderio di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra ha avuto la meglio sui timori per i rischi connessi alla fuga. Tanto più che l’attesa di un’intervento chirurgico che tardava ad arrivare non miglioravano le sue prospettive di vita in patria. E così un 61enne ucraino ha deciso di partire per raggiungere la nipote a Montebelluna (Treviso). Decisione azzeccata, perché nel nostro Paese ha trovato la salvezza.
«È arrivato a Montebelluna in una situazione di grave scompenso cardiaco – racconta Giuseppe Minniti, direttore di Cardiochirurgia all’ospedale di Treviso –. In presenza di una stenosi della valvola aortica di grado severo, i medici che l’hanno visitato ci hanno chiamato e abbiamo predisposto immediatamente il trasferimento nel nostro ospedale».
Nonostante il fisico provato dalla malattia e dal viaggio, l’intervento di sostituzione della valvola aortica con una bioprotesi è perfettamente riuscito, e dopo una degenza post-operatoria di pochi giorni l’uomo è stato traferito al centro di riabilitazione ORAS di Monte di Livenza.
“Ora sta bene, cammina e sta seguendo senza intoppi il consueto percorso di riabilitazione che segue interventi di quella portata – spiega ancora Minniti –. Nelle prossime due settimane di degenza sarà completamente ripristinata la funzione cardiaca compromessa durante il lungo viaggio e potrà tornare a casa della nipote. Tra due mesi sarà perfettamente ristabilito”.
Redazione Nurse Times
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