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Cybercondria e rischi per la salute: quando il web crea malattia!

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Cybercondria e rischi per la salute: quando il web crea malattia!
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L’accesso continuo alle informazioni che la rete internet offre è diventato il punto di forza per accrescere la cultura personale, formarsi a distanza e realizzare alcuni desideri

La potenza del web garantisce, anche, la possibilità di costruire relazioni ed altre formule di socializzazione a distanza.

Purtroppo in talune situazioni si concretizzano delle circostanze che espongono l’internauta a veri e propri pericoli. Tra i tanti si ricorda quello di accedere a delle informazioni di carattere sanitario su portali attraverso i quali vengono veicolate nozioni inesatte, incomplete o scevre da evidenza scientifica.

A volte pur se la fonte da cui si attinge il risultato della ricerca digitato è attendibile, l’utente che accede incorre, inconsapevolmente, a generarsi un danno, con caratteri di evolutività ingravescente e che gli creerebbe un – ulteriore – danno alla salute; su una alterazione – presumibilmente – già esistente.

Chiarendo, si pensi a chi ha un presunto stato di male (frequenti in questo periodo sindromi parainfluenzali e parotite nei soggetti pediatrici) e ci si cimenta in ricerca di sintomi e segni senza una base consolidata in riferimento a studi sanitari.

Il risultato potrebbe essere l’elaborare una malattia inesistente, facendo un puzzle di nozioni isolate e talvolta non correlate, non avvallate da  approfondimenti diagnostico-terapeutici. Accozzaglia di info che nuocciono alla salute del ricercatore che, forte della miriade di informative alle quali attinge, sfocia in stato di malattia (sviluppa ansia o consapevolezza che quanto ricercato è tanto sufficiente a “soddisfare il proprio stato di malattia”, quanto, per il ricercatore improvvisato, raggiungere una conoscenza della materia comparabile ed ascrivibile ad un titolo di un esercente una Professione Sanitaria quale un Infermiere, un Medico, un Fisiopterapista….).

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Si instaura, scientificamente, la condizione di ipocondria; ovverosia un orientamento  psicologico che si caratterizza da una continua, spasmodica e ossessiva apprensione per la propria salute che sfocia con una tendenza, patologica, a sopravvalutare i minimi disturbi e che termina con una alterazione del benessere bio-psico-sociale della persona.

Documentarsi e informarsi sul proprio stato di salute è fondamentale e senza dubbio un modo per consapevolizzarsi appieno circa una malattia o uno stato di malessere, ma mai ci si deve sostituire ad un sanitario o ad approfondimenti diagnostico -terapeutici validati e indicati alla cura del caso.

Per giunta, improvvisandosi Sanitario di se stesso by passando coloro i quali potrebbero garantire e soddisfare il bisogno di salute, il “paziente” sconfinerebbe in una reale interpretazione soggettiva del proprio o dei propri sintomi.

Il meccanismo che si genererebbe diventa abbastanza serio e successivamente ragguardevole di attenzione assistenziale non procrastinabile, per la convinzione impropria che si acquisisce di essere “malati”.

 

 

CALABRESE Michele

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