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Cuneo, protesi sottratte da infermiere: c’è un secondo arresto

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Antonio Iannicelli non agiva da solo. Nei guai è finito anche il titolare di una società specializzata nella vendita all’ingrosso di materiale ospedaliero.

Il 18 luglio scorso era stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, perché ritenuto responsabile di un ammanco di materiale sanitario (soprattutto protesi) per 951mila euro. Materiale regolarmente rendicontato e pagato, ma mai arrivato. Per questo motivo il 57enne Antonio Iannicelli, infermiere coordinatore del Blocco operatorio dell’ospedale Santa Croce di Cuneo, era stato anche sospeso in via cautelare dall’Ordine provinciale di appartenenza.

Oggi si trova ai domiciliari, ma le indagini non si sono chiuse con il suo arresto. Un secondo arresto è stato infatti eseguito ai danni di un uomo della provincia di Torino, reale mente della truffa, di cui Iannicelli sarebbe stato il complice (corrotto), come lui stesso ha confessato ieri. A quest’uomo, titolare di un negozio di Nichelino, nel Torinese, cedeva il materiale sanitario sottratto all’ospedale di Cuneo. Così gli è ora contestato anche il reato di corruzione.

L’uomo in questione è Luigi Martinelli, 71enne residente a Vinovo, colpito nei giorni scorsi da un’ordinanza di custodia cautelare e pure lui agli arresti domiciliari. La società coinvolta, da lui gestita e specializzata nella vendita all’ingrosso di materiale ospedaliero, è la Sanitor Sas. I due si conoscevano da molti anni, poiché erano “dell’ambiente” dall’inizio degli anni Novanta.

Il modus operandi di Iannicelli era quello di “scaricare” le protesi acquistate dall’azienda ospedaliera e mai giunte a destinazione su interventi chirurgici effettuati dal 2014 al 2019. “Uno scenario sconvolgente hanno spiegato ieri mattina gli uomini della guardia di finanza in una conferenza stampa –. Su alcuni pazienti erano scaricati strumenti che non avevano nulla a che fare con l’intervento subito e di cui non avevano alcun bisogno”.

L’attività di indagine, ribattezzata “Operazione Titanio”, prende il nome dal materiale di cui sono composti gli oggetti trafugati. Tra questi figurano una protesi che si innesta nel braccio e centinaia di rocchetti di un costoso filo in titanio, necessario al mantenimento della struttura ossea in caso di frattura. Ma anche fili da sutura dal costo rilevante (circa 35 euro ogni 40 centimetri). Nelle scorse settimane le Fiamme Gialle hanno richiesto l’adozione di un decreto di sequestro del profitto di reato conseguito dalla Sanitor Sas nei confronti del Santa Croce, quantificato in oltre un milione di euro.

“Ho preso circa 6mila euro all’anno (circa 500 euro al mese, ndr) e mi ha pagato qualche viaggio di piacere”, ha ammesso Iannicelli davanti al giudice per le indagini preliminari. Dopo l’arresto, l’infermiere ha confessato i reati commessi, chiamando in causa Martinelli. Il pagamento avveniva in contanti.

Redazione Nurse Times

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