Lo riferisce la stessa azienda produttrice del farmaco denominato Molnupiravir.
L’azienda farmaceutica Merck, conosciuta come MSD fuori da Stati Uniti e Canada, chiederà “il prima possibile” l’autorizzazione aal’uso di emergenza negli Usa per la prima pillola anti-Covid, denominata molnupiravir. I test clinici condotti hanno infatti mostrato che il farmaco orale riduce il rischio di ricoveri e decessi quando somministrato a persone ad alto rischio nelle fasi iniziali dell’infezione. Il farmaco, messo a punto per fermare il replicarsi del coronavirus, va presa per cinque giorni, quattro compresse al giorno.
Stando ai dati della interim analysis dello studio di fase 3, molnupiravir riduce il rischio di ospedalizzazione o di morte di circa il 50%. Il 7,3% dei pazienti che hanno ricevuto la pillola sono stati infatti ospedalizzati o sono deceduti entro il 29esimo giorno, a fronte di un 14,1% per i pazienti trattati con placebo. Sulla base della raccomandazione di un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati e in consultazione con la Food and Drug Administration (Fda), il reclutamento dei pazienti nello studio è stato interrotto anticipatamente in base a questi risultati positivi.
Sulla base di questi dati, MSD intende richiedere un’autorizzazione all’immissione in commercio non solo alla Fda, ma pure ad altre agenzie regolatorie a livello mondiale. Prima di ottenere i risultati dello studio, l’azienda ha iniziato la produzione di molnupiravir, assumendosi interamente il rischio, e vuole produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021, mentre un numero maggiore di dosi sarà prodotto nel 2022. MSD ha reso noto inoltre di aver stipulato un accordo con il governo degli Stati Uniti, in base al quale fornirà circa 1,7 milioni di dosi di molnupiravir una volta raggiunto un accordo per l’uso in emergenza o per l’approvazione del farmaco.
MSD sta anche stipulando accordi di acquisto e fornitura con altri governi a livello mondiale, sempre condizionati a un’autorizzazione regolatoria e discussioni sono in atto con molti altri governi. L’intento è quello di adottare una politica differenziata dei prezzi basata sui criteri di reddito della Banca Mondiale. Accordi di licenza volontaria non esclusiva con produttori consolidati di farmaci generici sono già stati sottoscritti per accelerare la disponibilità di molnupiravir in più di 100 Paesi a basso o medio reddito, sempre sulla base di una preventiva approvazione.
Redazione Nurse Times
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