Lo hanno dimostrato i ricercatori della UC San Diego, introducendo un potenziale, nuovo approccio alla prevenzione e al trattamento del Covid-19.
Il virus SARS-CoV-2 non può afferrare il recettore cellulare ACE2 senza un carboidrato chiamato eparan solfato, che si trova anche sulla superficie delle cellule polmonari. Interrompere questa interazione con un farmaco può aiutare a trattare coronavirus. Lo hanno scoperto i ricercatori della UC San Diego. Il loro studio, pubblicato su Cell, introduce un potenziale, nuovo approccio alla prevenzione e al trattamento del Covid-19.
Il team californiano ha dimostrato che si può ridurre la capacità del virus di infettare cellule umane coltivate in laboratorio di circa l’80-90%. In due modi: 1) rimuovendo l’eparan solfato con enzimi; 2) ricorrendo all’eparina, una forma di eparan solfato già ampiamente utilizzata per prevenire e trattare i coaguli di sangue, come esca per attirare e legare il coronavirus lontano dalle cellule umane. Insomma, un farmaco approvato dalla Food and Drug Administration potrebbe essere riutilizzato per ridurre l’infezione da virus. Attualmente i ricercatori stanno testando gli inibitori dell’eparina e dell’eparan solfato in modelli animali di infezione da SARS-CoV-2.
Redazione Nurse Times
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