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Costretti a togliere le mascherine per non spaventare i pazienti: d.g. del Pio Albergo indagato per omicidio ed epidemia colposa

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Infermieri costretti a togliere le mascherine per non spaventare i pazienti: direttore indagato per omicidio ed epidemia colposa
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È ora indagato con le ipotesi di reato di epidemia colposa ed omicidio colposo il direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Calicchio.

Si tratta del primo indagato nell’inchiesta della Procura di Milano sui contagi da coronavirus e sulle morti tra gli anziani nelle Rsa della Lombardia (1833 al 10 aprile). Calicchio è iscritto nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di epidemia colposa e omicidio colposo. Si indaga per oltre 100 vittime nella Baggina. Nel mirino degli inquirenti anche 3 dirigenti del Don Gnocchi di Milano. Inchiesta anche sulla casa di riposo di Mediglia.

Sono giorni decisivi per accertare la verità su quanto accaduto nelle case di riposo lombarde. Quasi duemila decessi hanno fatto scattare le indagini della Procura della Repubblica di Milano, con il Procuratore capo Francesco Greco che ha istituito una task force di magistrati. Una lunga serie di riunioni operative, tutte in videoconferenza, sta consentendo di ricostruire cosa sia realmente accaduto in quello che è diventato anche un fronte di scontro politico, con il rimpallo di responsabilità tra il governo e la Regione Lombardia.

L’iscrizione al registro degli indagati del direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, dove sono oltre 100 le morti già accertate per l’epidemia da coronavirus, è anche il primo risultato ottenuto dai sostituti procuratori Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, che fanno parte del pool diretto dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano sui reati legati alle colpe mediche e ai soggetti deboli. Calicchio “ha preso atto della notizia” dell’iscrizione nel registro degli indagati “dalla stampa, ma è a disposizione per qualsiasi chiarimento”, ha spiegato il suo legale, l’avvocato Vinicio Nardo. Ascoltato venerdì sera, Calicchio ha spiegato di aver rispettato tutte le procedure, i protocolli interni ma anche le direttive della Regione Lombardia e quelle ministeriali.

Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, il pool dell’aggiunto Siciliano ha avviato una dozzina di inchieste, la maggior parte contro ignoti. Oltre a quella sulla Baggina, sono stati aperti fascicoli su quello che è accaduto all’interno delle residenze per anziani del Comune al Corvetto, nella “Anni azzurri” a Lambrate e alla “Don Gnocchi”. Ultimi in ordine di tempo, i fascicoli sulla Sacra Famiglia di Cesano Boscone (avviato dal pm Mauro Clerici, sono indagati i vertici dell’istituto) e quello contro ignoti sulla “Monsignor Bicchierai”, Rsa dell’Istituto Auxologico italiano.

Indagati tre dirigenti dell’istituto Palazzolo-Don Gnocchi di Milano nell’ambito della vicenda dei contagi e delle morti nella Rsa milanese. L’indagine, per diffusione colposa dell’epidemia e omicidio colposo, è coordinata dal pm Letizia Mocciaro. Indagato anche il presidente del Cda della Ampast, la cooperativa di cui fanno parte i lavoratori della Rsa.

Aperta un’inchiesta anche per i 60 morti all’Rsa di Mediglia – E’ stata avviata un’inchiesta per epidemia colposa e omicidio colposo anche sulla casa di riposo di Mediglia (Milano), la prima in cui è stato segnalato un aumento impressionante di morti tra gli anziani (oltre 60 in tutto) e sulla gestione degli ospiti in piena emergenza coronavirus. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Milano dopo le denunce di alcuni familiari e trasmesso di pm di Lodi, competenti sulla zona.

Redazione Nurse Times

Fonte: Tgcom24

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