Campionati del mondo di sci di Cortina: la responsabilità dell’organizzazione in caso si identifichino casi positivi al Covid-19 è affidata a un infermiere.
Luigi Pais dei Mori, infermiere legale libero professionista e presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Belluno si è occupato fin dall’inizio della pandemia in Italia, di indagini epidemiologiche nell’Unità di Crisi COVID-19 dell’AULSS 1 Dolomiti ed è stato scelto dalla Fondazione Cortina 2021 per occuparsi della gestione dei casi positivi che eventualmente emergeranno attraverso i vari filtri previsti dal protocollo di prevenzione.
Per i Mondiali di Sci Alpino di Cortina 2021 è stato elaborato un complesso protocollo COVID, validato dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute, che fa della prevenzione del contagio il focus dello sforzo organizzativo della Fondazione Cortina 2021.
I partecipanti saranno “isolati” secondo il principio delle “bolle”, proposto dalla FIS, gruppi di lavoro omogenei cioè, che devono limitare al minimo i contatti e la condivisione di spazi fisici durante l’evento.
Le bolle sono contraddistinte da vari colori, che sono declinati in tutto il materiale informativo e nella cartellonistica per identificare fisicamente gli spazi delle varie venue adibiti a ciascun gruppo.
I gruppi individuati sono:
• Bolla rossa: team (atleti, allenatori, medici delle squadre, fisioterapisti, skiman, accompagnatori), personale della FIS, della giuria, del personale addetto al cronometraggio, SRS, personale addetto all’antidoping, personale medico e sanitario del soccorso;
• Bolla gialla: media, quali giornalisti, fotografi, operatori dell’host broadcaster, operatori dei broadcaster esteri;
• Bolla blu: staff dell’organizzazione, volontari, personale di supporto, Forze dell’Ordine, fornitori
• Bolla verde: guest, ospiti, autorità.
“Il campionato del Mondo di sci alpino – dichiara Luigi Pais dei Mori – rappresenta un evento importante e la sua organizzazione mira al perfetto svolgimento di un evento già memorabile di per sé: lo svolgimento in tempi di pandemia rappresenta un unicum nella storia e la macchina organizzativa deve necessariamente essere pronta e perfettamente tarata per garantire la sicurezza di tutti, dagli atleti allo staff a tutte le 6.000 persone coinvolte nei vari aspetti sanitari, logistici e tecnici”.
L’attività di Pais dei Mori e dello staff che coordina prevede la presa in carico del caso positivo, del suo isolamento, del contact tracing, della definizione di contatto e dei conseguenti provvedimenti contumaciali da esplicitare ed implementare, anche tramite i 3 COVID Hotel previsti.
Gli aspetti di gestione prevedono anche la sorveglianza sanitaria, la negativizzazione e la previsione del rimpatrio, con tutte le complessità conseguenti.
“Decisamente una sfida importante – conclude Pais dei Mori – ed una occasione unica per portare l’Infermieristica italiana nella gestione di un evento che tutti abbiamo tanta voglia di vincere. Sotto tutti gli aspetti”.
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