Quello scandinavo è il primo Paese europeo a eliminare le misure legate al Covid-19. Presto la Svezia ne seguirà l’esempio.
Dopo 548 giorni di restrizioni, la Danimarca è il primo Paese dell’Unione Europea ad abolire le misure legate al coronavirus, non più considerato “malattia socialmente critica”. Un via libera legato all’alto numero di adesioni alla campagna vaccinale: più dell’80% delle persone sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi.
E dire che ad aprile la Danimarca era stato il primo Paese europeo a imporre il certificato sanitario digitale per l’ingresso in bar, ristoranti, musei, impianti sportivi, teatri, eccetera. Ma già dal 14 agosto la mascherina non era più obbligatoria sui mezzi pubblici. Pochi giorni dopo, il ministro della Sanità, Magnus Heunicke, aveva annunciato che “l’epidemia è sotto controllo”. E il 1° settembre sono stati riaperti i locali notturni, e rimossi i limiti sulle assemblee pubbliche. Inoltre non era più obbligatorio mostrare il Green Pass per sedere nei ristoranti o andare allo stadio, nei centri benessere o dal parrucchiere.
“Non direi che è troppo presto – ha dichiarato Soeren Riis Paludan, professore di Virologia all’Università di Aarhus –. Abbiamo aperto la porta, ma possiamo richiuderla, se necessario”. Resta l’obbligo di indossare la mascherina negli aeroporti, mentre è consigliata dal medico, nei centri di monitoraggio del Covid-19 e negli ospedali. La distanza di sicurezza è invece ancora raccomandata, e sono previste restrizioni severe per gli stranieri che entrano nel Paese.
I contagi quotidiani, seppure calati, restano nell’ordine delle centinaia, ma sono concentrati soprattutto tra i giovanissimi, e in forma prevalentemente non grave, con un impatto sui ricoveri ospedalieri molto basso e un bilancio medio di morti giornalieri quasi azzerato. Sulla scia della Danimarca, anche la Svezia ha annunciato che abolirà gran parte delle restrizioni entro il 29 settembre.
Redazione Nurse Times
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