Il regista, coreografo, ballerino, attore spiega il progetto pensato su invito del sindaco Gori. Intanto si è conclusa da poco “Together We Can Dance”, compagna a scopo benefico per supportare il fondo di solidarietà #NoiConGliInfermieri
“Sono due mesi che non esco, costretto a casa in isolamento dopo un breve viaggio a Bergamo, su invito del sindaco Giorgio Gori. Mi aveva chiesto un progetto per risvegliare e riportare l’attenzione sul capoluogo lombardo dopo la prima emergenza. Tutti pensavano che il peggio fosse passato. Non è stato così. Quando usciremo da questo incubo, chissà se potremo riprenderlo. Rimango a disposizione della città”.
È quanto ha dichiarato all’AdnKronos il regista e coreografo Luca Tommassini, partner di star planetarie come Madonna, Diana Ross, Whitney Houston, Prince e Michael Jackson. E ha poi anticipato: “Giorgio Gori aveva espresso il desiderio di far ballare e cantare tutta la città di Bergamo. L’idea era quella di fare uno spot-musical dove tutti, ma veramente tutti, potessero essere coinvolti. Un inno alla vita, il ritorno alla quotidianità e alla normalità”.
Dal suo buen retiro nel cuore del quartiere Trastevere, nella capitale, Luca Tommassini ha poi confessato: “Ho vissuto momenti di curiosa disperazione, sempre tra alti e bassi, come fossi tra le montagne russe. Ero attaccato al televisore per sapere cosa succedeva, per cercare soprattutto di imparare a conoscere questo mostro, come tutti noi del resto. E ancora, purtroppo, non lo conosciamo. Ma il mio essere creativo vede sempre il bello in tutte le cose. Mi sono organizzato. Ho spostato mobili, ho dipinto, ho messo in ordine i miei libri, ho ricominciato a cucinare, ho riacceso amicizie, continuo ad arredare la mia casa”.
Una quarantena organizzata come una tranquilla giornata di lavoro, tra palestra, dirette tv e cucina, cambi d’abito. “Sto cercando di vivere la mia casa come fosse una città – ha aggiunto sorridendo Tommassini –. Un grande set cinematografico, popolato di ricordi, da Andy Warhol a Keith Haring, da David Bowie a Freddy Mercury, con accanto un terrazzo, con il suo angolo dedicato all’orto, illuminato di notte. Ripensando a quello che sta accadendo mi vengono i brividi. Penso all’Italia e agli italiani, io che ho vissuto in tutte le capitali del mondo, oggi confesso di essere molto orgoglioso del mio Paese. Non potrei vivere in un luogo diverso. Dalla pandemia ne usciremo migliori, ne sono convinto. Ognuno di noi ha come tolto la propri maschera, svelando quello che nessuno sospettava. Ci siamo comportati molto molto bene. Un popolo quasi imprevedibile, ma grande”.
Non c’è nulla di più fisico, di più tattile della danza. Cambierà sicuramente la creatività dopo il coronavirus. Muteranno gli scenari e le prospettive per Tersicore. Sfide coreografiche del post-pandemia: “Questa crisi porterà noi creativi a raccontarci in maniera diversa, a trovare nuovi spunti e soprattutto a cercare di rappresentare tutto questo dolore, ma anche il grande amore che vediamo ovunque. È come passare, quotidianamente, dalla notte al giorno per poi meravigliarsi di fronte all’alba. Per me sarà una grande provocazione creativa. Forse sarò un po’ sadico, anche masochista. Ballare senza sfiorarci? Sono incuriosito da quello che verrà”.
Regista, coreografo, ballerino, attore, direttore artistico. Luca Tommassini ha confessato di aver imparato in queste settimane un nuovo mestiere, la regia in remoto. Pronto un progetto per l’Eurovision con la cantante di origine eritrea Senhit, con messe in scena a distanza, mentre invece si è concluso da poco il progetto con Aperol, “Together We Can Dance”, una compagna a scopo benefico per supportare il fondo di solidarietà #NoiConGliInfermieri, messo in atto dalla Fnopi.
“Sto preparando una grande coreografia virtuale – ha annunciato –. Ho ricevuto migliaia di video che sto selezionando in queste ore. Farò danzare in contemporanea, sulle note del brano ‘Coincidance’, oltre mille persone. Sarà il corpo di ballo più grande della storia della danza per la prima volta insieme l’8 maggio”.
Redazione Nurse Times
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