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Coronavirus, tamponi fino a 200 euro: corsa al rialzo dei prezzi

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Coronavirus, tamponi fino a 200 euro: corsa al rialzo dei prezzi
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In Lombardia i costi medi si aggirano tra i 120 e i 150 euro, ma per un test a domicilio si può pagare dai 160 ai 200 euro.

Da una parte le delibere per tentare di calmierare i prezzi. Dall’altra i privati che, in tempi di massima richiesta come questi, praticano per i tamponi molecolari prezzi che raggiungono anche 200 euro in Lombardia. Un prezzo di mercato, sostengono gli operatori privati, visto che se aumenta la domanda aumenta anche il valore dell’offerta.

Il problema è che in alcuni territori molto colpiti dal coronavirus non esiste più la possibilità concreta di rivolgersi alle strutture pubbliche con risultati efficienti e con ragionevoli tempi d’attesa. Quindi i cittadini, volenti o nolenti, si trovano costretti a rivolgersi ai laboratori privati, soprattutto se la malattia li obbliga a non uscire. Questa situazione è particolarmente evidente in Lombardia, dove i costi medi si aggirano tra i 120 e i 150 euro, ma per un tampone a domicilio si può pagare dai 160 ai 200 euro.

I privati in Lombardia – Ecco qualche esempio dei costi nelle strutture private. Il gruppo Synlab propone il tampone a 70 euro più 15 di prelievo, l’Humanitas a 75, il San Raffaele a 92, l’Auxologico a 90, la Multimedica a 125 (promettendo di dare unarisposta in 24 ore), il gruppo Sant’Agostino a 80, il Centro Polisalute a 100 e il gruppo San Donato a 92 euro. Euromedica lo offre per 80 euro, ma se fatto a domicilio si arriva a 160, mentre altri laboratori che offrono lo stesso servizio a casa arrivano fino a 200. Cdi chiede 20 euro, ma sottolinea di non farlo a domicilio. Oltre ai privati, ci sono anche ospedali pubblici che utilizzano il doppio canale, quello del sistema sanitario nazionale e quello a pagamento: al Santi Paolo e Carlo è possibile fare un tampone senza richiesta del medico curante pagando 70 euro; al Niguarda 90. Risposta assicurata generalmente entro le 48 ore.

Una scelta obbligata – I tempi nelle strutture private sono molto più brevi rispetto a quelli che ormai garantisce il settore pubblico. Con il privato non si superano quasi mai le 48 ore, mentre le Agenzie di tutela della salute ormai danno indicazione di non andare proprio a farsi il tampone molecolare in ospedale se si teme di essere positivi ma non si hanno sintomi, consigliando, invece, la via della quarantena per 14 giorni senza test. Il pubblico non riesce più evidentemente a sostenere la domanda in Lombardia. Pertanto non è più possibile parlare di libera scelta del cittadino. Se si ha l’esigenza di avere informazioni sulla propria condizione di salute, per motivi personali o professionali, solo il privato in questo momento in Lombardia può dare la certezza di un responso rapido e senza lunghe file in pronto soccorso.

Prezzi consigliati (non imposti) – In tempi difficili come questi è comprensibile che la domanda superi l’offerta e che il privato offra un valido supporto. Meno comprensibile è invece la scelta della Regione Lombardia di non imporre dei prezzi per legge, considerando che i poteri commissariali regionali oggi permetterebbero di intervenire.

I tentativi di normare i prezzi sono stati timidi e, quindi, non ascoltati. Il 12 maggio scorso, con una delibera regionale, l’assessorato alla Sanità ha consigliato il prezzo di 62,89 euro per i tamponi molecolari. Si trattava, però, di un suggerimento, di cui tutti si sono dimenticati nel corso dei mesi. Non ci sono controlli e le strutture private nel loro sito inseriscono senza problemi il prezzo che vogliono.

In un’altra delibera regionale dello stesso giorno (lan. 3132 del 12 maggio 2020) veniva inoltre stabilito che le strutture private che fanno i test seriologici, quelli che rilevano solo la presenza di anticorpi, poi si sarebbero dovute riservare di fare privatamente solo il 20% dei successivi tamponi (obbligatori nel caso in cui il test sierologico dia risultato positivo), rendendone disponibile l’8o% per il sistema sanitario pubblico. Un limite all’attività privata, per il quale, però, non si capisce chi sia il controllore e se i controlli ci sono davvero.

Nelle altre regioni – In altre regioni italiane i prezzi sembrerebbero maggiormente sotto controllo. Nel Lazio i prezzi dei privati sono compresi tra i 60 e gli 80 euro. Per quanto riguarda i tamponi antigenici rapidi, da poco introdotti, la Regione Lazio ha intanto scelto di “sguinzagliare” i Nas dei carabinieri per verificare eventuali abusi: il prezzo è fissato a 22 euro ma non sempre è stato rispettato.

In Veneto per il tampone molecolare si va dai 25 alle 80 euro. In Toscana il prezzo nei laboratori privati convenzionati con il pubblico è di 80 euro, e teoricamente gli altri potrebbero fare quello che vogliono. Tuttavia, si rileva che nella media i prezzi mantengono ovunque questa cifra. In Sicilia il prezzo medio è di 70 euro, ma non mancano eccessi nemmeno qui, con punte di 120 euro. In un noto laboratorio di Palermo si pagano 87 euro con un’escamotage nella fattura: il tampone costa 50 euro, come prevede il tariffario della Regione, ma poi aggiunge un’altra voce che fa lievitare il prezzo, cioè “gestione pratica Covid” al costo di 37 euro.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Sole 24 Ore

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