Il dg della Prevenzione del ministero della Salute ha commentato insieme al presidente Iss, Brusaferro, i dati sull’andamento dell’epidemia.
Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza (foto), nel corso del punto stampa di ieri sull’emergenza coronavirus, ha dichiarato che il piano vaccini anti-Covid “c’è ed è pronto” e che “le scadenze in cui le dosi arriveranno dipenderanno dalle agenzie regolatorie”. Più pfrecisamente: “Una volta che daranno il via libera, potremo avere prima un limitato numero di dosi, poi sempre di più, come stabilito. Il piano di farmacovigilanza scatterà dopo l’autorizzazione commerciale e sarà eseguito come per gli altri vaccini”.
Durante il suo intervento Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), ha poi affermato: “Il fatto che i tempi siano più brevi non implica che vengano derogate procedure o valutazioni di sicurezza ed efficacia. Vuol dire che uno sforzo straordinario è stato messo a punto per poter ridurre la circolazione di questa infezione”. Per quanto riguarda la documentazione sui vaccini, secondo Brusaferro sarà resa disponibile nelle prossime settimane dalle aziende che li stanno mettendo a punto: “Quando avremo in mano i dossier potremo esprimerci con completezza”. Il numero uno dell’Iss ha poi definito i vaccini “strumenti potentissimi, che hanno superato tutte le prove di efficacia e seguiranno gli stessi iter di sempre”.
Commentando i dati delle precedenti 24 ore, Brusaferro ha sottolineato che il numero dei nuovi casi, pur essendo in diminuzione, è ancora piuttosto alto: “I comportamenti individuali e collettivi determinano la probabilità di diffusione del virus. Quindi non ci sono scorciatoie, perché noi siamo i protagonisti”.
Rezza, dal canto suo, ha spiegato che la situazione è migliorata rispetto a una-due settimane fa, ma ciò non significa che sia tranquilla: “Siamo ancora su livelli molto elevati. Ricordo che la scorsa settimana l’incidenza era di 700 casi per 100mila abitanti, una delle più alte in Ue dopo Svizzera, Austria e Slovenia. Abbiamo incidenze ancora elevate, con un Rt che scende e un numero di test positivi che tende ad abbassarsi, ma che è ancora molto elevato”.
Redazione Nurse Times
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