Il presidente: “C’è un 5% di colleghi che ha deciso di non immunizzarsi. Chiederemo gli elenchi con i nominativi e valuteremo caso per caso”.
Opi Treviso, nel vivo della campagna vaccinale contro il coronavirus, osserva con attenzione i dati sull’adesione alla profilassi dei suoi 5.500 iscritti. L’ultima fotografia rileva che circa 270 professionisti avrebbero rifiutato il siero o manifestato molti dubbi in merito. L’Ordine annuncia controlli e minaccia l’apertura di procedimenti disciplinari per i no-vax.
“In generale la vaccinazione nella Marca sta andando molto bene: il 95% dei nostri infermieri è favorevole e partecipa – evidenzia la presidente dell’Opi, Samanta Grossi –, ma c’è un 5% di colleghi che ha deciso di non immunizzarsi. Chiederemo gli elenchi con i nominativi e valuteremo caso per caso, perché la vaccinazione è un obbligo di legge nonché un dovere etico e deontologico”.
Fin da subito Opi Treviso ha adottato la linea della fermezza, e continuerà su questa strada. Chi, a causa di patologie o particolari allergie, non può ricevere il siero anti-Covid sarà giustificato. Ma chi non presenterà una valida motivazione per essere esentato dalla vaccinazione sarà attenzionato dall’ente ordinistico.
“L’infermiere ha il diritto e il dovere di proteggere se stesso e i pazienti di cui si prende cura attraverso la vaccinazione – conclude Grossi –. Ma al contempo è chiamato a dare il buon esempio, a fare educazione sanitaria attraverso il suo comportamento e a promuovere il valore della scienza”. Non a caso l’Ordine ha lanciato la campagna social #vaccinatiperte, pubblicando le foto di numerosi iscritti al momento dell’iniezione.
Redazione Nurse Times
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