L’Organizzazione ha chiesto agli Stati membri dell’Assemblea mondiale della sanità di investire nei professionisti per far fronte ai disagi causati dalla pandemia.
L’Oms, nel corso dell’Assemblea mondiale della sanità, ha chiesto ai delegati degli Stati membri di concordare piani che prevedano l’assunzione di più di 6 milioni di infermieri in tutto il mondo. Si tratta di una strategia che l’Organizzazione mondiale della sanità definisce “un’opportunità unica per cambiare le cose”, finalizzata a trasformare la professione infermieristica attraverso maggiori investimenti, supporto e formazione. Una necessità derivante dal drastico aumento della mole di lavoro causato dalla pandemia di coronavirus e dai conseguenti rischi per la salute del personale sanitario.
Nell’invitare gli Stati a investire sul settore sanitario, in particolare su operatori come infermieri e ostetriche, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (foto), ha detto: “La pandemia ha ricordato a tutti che queste sono persone incredibili, che svolgono lavori incredibili in circostanze incredibili. Dobbiamo loro così tanto, eppure a livello globale mancano protezione, attrezzature, formazione e una una retribuzione dignitosa. Spesso le loro condizioni lavorative non sono all’altezza del rispetto che meritano. Se abbiamo qualche speranza di realizzare un futuro più sano, più sicuro e più giusto, ogni Paese deve proteggere e investire nella forza lavoro sanitaria con urgenza”.
L’Oms ha stimato che al momento gli infermieri in tutto il mondo sono circa 27,9 milioni, ossia 5,9 milioni in meno di quanto è necessario. “La carenza è evidente soprattutto nei Paesi a basso reddito”, ha spiegato l’Organizzazione. In questo senso l’International Council of Nurses (Icn) ha paragonato l’effetto Covid a una “traumatizzazione di massa della forza lavoro infermieristica”, suggerendo che la professione potrebbe vedere un “esodo di massa” che potrebbe portare la carenza globale a quasi 13 milioni.
Barbara Stilwell, direttrice della campagna Nursing Now, ha accolto con favore il piano dell’Oms, ma ha anche chiesto un ripensamento più radicale dei ruoli degli infermieri, spiegando che “sono molto più versatili quando hanno una formazione avanzata, e ciò permette loro di fornire cure di alta qualità sia in cliniche specializzate che nell’assistenza sanitaria di base”.
Redazione Nurse Times
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