Il direttore generale Ghebreyesus: “A livello globale, circa il 3,4% dei casi è esitato in morte”. La situazione nel mondo.
L’epidemia di coronavirus ha portato i contagi in tutto il mondo oltre la soglia dei 90mila. È quanto emerge dal rilevamento in tempo reale dell’università americana Johns Hopkins, secondo cui i contagi accertati finora sono 90.937. Le vittime sono 3.117, i guariti 48.101.
Secondo quano ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus: “A livello globale, circa il 3,4% dei casi di Covid-19 è esitato in morte. Per fare un confronto, l’influenza uccide meno dell’1% degli infetti”. “Ora, con più dati alla mano – ha ricordato – stiamo capendo di più di questo virus. Non è Sars, non è Mers e non è influenza. È un virus unico con caratteristiche uniche”.
Covid-19 e influenza stagionale, ha continuato, “causano entrambe malattia respiratoria e si diffondono allo stesso modo con goccioline di salive da chi è malato. Ma ci sono differenze importanti fra queste due infezioni: la prima è che Covid-19 non si trasmette così efficientemente come l’influenza. Covid-19 inoltre causa una malattia più grave dell’influenza stagionale, anche perché molti hanno immunità per l’influenza, mentre contro Covid-19 nessuno ha anticorpi e tutti sono suscettibili all’infezione”.
I vaccini e l’equipaggiamento medico
“Al momento non esiste un vaccino e non c’è nessun trattamento specifico per il Covid-19. Tuttavia, ora sono in corso studi clinici su terapie e sono in fase di sviluppo più di 20 vaccini”, ha continuato Ghebreyesus nel briefing quotidiano. L’equipaggiamento necessario a proteggere i medici nella lotta contro l’epidemia da coronavirus si sta “rapidamente esaurendo”. L’Oms, ha aggiunto Tedros, ha “inviato mezzo milione di equipaggiamenti di protezione individuale a 27 Paesi”.
Francia requisisce scorte mascherine
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia ha requisito “tutte le scorte e la produzione di mascherine protettive” per distribuirle agli operatori sanitari e alle persone con coronavirus. “Stiamo requisendo tutte le scorte e la produzione di maschere protettive. Le distribuiremo agli operatori sanitari e ai francesi colpiti dal coronavirus”, ha dichiarato il presidente francese in un tweet. Dalla fine di gennaio i casi di contaminazione in Francia sono oltre 212, 21 più di eiri e le vittime 4. In un ospedale di Marsiglia, nel sud della Francia, intanto sono state rubate circa 2mila mascherine chirurgiche, lo ha reso noto oggi la direzione dell’Assistenza pubblica. Le scatole di maschere rubate erano conservate nel reparto centrale dell’ospedale della “Conception”, il cui accesso è riservato al personale sanitario abilitato e ai pazienti operati, secondo quanto precisa il quotidiano locale La Provence.
Cina, morto un altro medico di Wuhan
È morto un altro medico di Wuhan, uno dei dottori in “prima linea” nella battaglia contro l’epidemia: Mei Zhongming, 57 anni, ha contratto il Covid-19 mentre lavorava al Wuhan Central Hospital ed è morto oggi, si legge sul South China Morning Post. Non è chiaro quando si fosse ammalato. Mei era un oftalmologo come il dottor Li Wenliang, il primo a lanciare l’allarme sul coronavirus, morto il 7 febbraio, a 34 anni. La Cina tuttavia sta riuscendo a contenere la diffusione del virus. Ha registrato ulteriori 125 nuovi casi di coronavirus, mantenendo il livello più basso delle ultime sei settimane. Le ultime 31 vittime sono tutte della provincia epicentro dell’epidemia dell’Hubei. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha portato il totale dei decessi a 2.943 e delle infezioni complessive a quota 80.151. I casi di contagio hanno seguito un trend al ribasso negli ultimi giorni, malgrado gli 11 casi segnalati oggi fuori dall’Hubei rappresentino il livello più alto degli ultimi 5 giorni.
Quarantena obbligatoria: Italia, Corea del Sud, Giappone e Iran
Il governo di Pechino ha annunciato che le persone provenienti da Corea del Sud, Italia, Giappone e Iran, dovranno sottoporsi alla quarantena di 14 giorni. Lo ha annunciato il vice segretario generale del governo municipale della capitale, Chen Bei. La misura, secondo quanto è stato spiegato in un comunicato, coinvolge sia i cittadini cinesi sia gli stranieri. In mancanza di una dimora a Pechino, l’auto-isolamento sarà osservato in un hotel designato. Altri Paesi hanno deciso invece di bloccare l’ingresso ai viaggiatori provenienti da “zone rosse”. Tra questi l’India, che ha deciso di bloccare i visti ai nostri connazionali e a cinesi, iraniani, sudcoreani e giapponesi. La Repubblica Ceca, dove si contano cinque casi di contagio da Covid-19, il ministero dei trasporti ha sospeso i collegamenti aerei con il Nord Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) dal 5 fino al 18 marzo. A sospendere i voli da Milano e Bologna era già stata la società aerea ceca Csa.
I lavoratori cinesi contagiati di ritorno dall’Italia
La Cina ha però registrato altri sette casi di “contagio di ritorno” dall’Italia, aumentando i timori di ricontaminazione del Paese da cui è partita l’epidemia. Sulle 11 nuove infezioni da coronavirus annunciate oggi fuori dall’Hubei, provincia epicentro, sette sono relative allo Zhejiang, ha detto la Commissione sanitaria nazionale. Sono cittadini cinesi tornati dall’Italia la scorsa settimana che, secondo il network statale Cgtn, lavoravano nello stesso ristorante di Bergamo e avevano stretti contatti con la prima donna rientrata il 28 febbraio e risultata positiva.
Allarme Corea del Sud
La Corea del Sud ha riportato 600 nuovi casi di coronavirus, portando il totale delle infezioni a 4.812, con un allarmante incremento a Daegu, la città dove ha sede la Chiesa di Gesù Shincheonji, rivelatasi il vero focolaio dell’epidemia. In base ai dati aggiornati del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) ricontati e riorganizzati per data, ci sono anche quattro morti ufficiali in più per un totale di 28 decessi. La crisi nella città di Daegu e nella provincia del Nord Gyeongsang ha raggiunto il suo picco – ha detto il presidente sudcoreano Moon Jae-in, citato dall’agenzia di stampa Yonhap – e tutto il Paese è entrato in guerra contro la malattia contagiosa”. Moon ha annunciato nuovi fondi per 25 miliardi di dollari per rispondere all’epidemia di Covid-19.
Corea del Sud, mancano i letti negli ospedali
Gli ospedali in alcune delle città più colpite segnalano carenze di posti letto e il personale di emergenza è al punto di rottura, sta sta crollando dopo un mese di lavoro senza sosta. I pazienti che aspettano un letto d’ospedale disponibile nella città di Daegu muoiono nelle loro case, hanno riferito le autorità mediche locali al quotidiano Chosun Ilbo.
Gli esperti Oms in Iran. Primo caso in Marocco
Nel frattempo è arrivato in Iran il team di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per aiutare il Paese a contrastare l’epidemia. Ad oggi in Iran sono stati registrati 1.501 casi, tra cui 23 parlamentari contagiati. Mentre il numero delle vittime arriva a 77 e quello totale degli infettati a 2.336. E si registrano il primo caso in Marocco, un cittadino marocchino che risiede in Italia, e a Gibilterra, un uomo appena tornato da un viaggio nel Nord Italia.
In Usa oltre 100 casi, polemica su falla nei controlli
Negli Usa le vittime sono 9 tutte nello stato di Washington. I casi di coronavirus sono saliti a 106, distribuiti in 12 stati. Quelli più colpiti sono la California con 20 casi e lo stato di Washington con 18 casi. Lo hanno reso noto i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), segnalando che in 48 casi si tratta di contagiati all’estero e rimpatriati. Mentre il governatore del Texas, Greg Abbott è insorto contro i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) per aver dimesso una paziente alla fine risultata positiva al test del coronavirus. Si tratta di una donna che era stata evacuata da Wuhan, in Cina, e trasportata nella base aerea di Lackland a San Antonio. Con l’aumentare dei casi, i Cdc sono stati criticati per i sistemi di test adottati.
Regno Unito, altri 11 casi: totale sale a 51
Il numero di test ormai è vicino a quota 15mila, con i casi accertati arrivati a 51, ha reso noto oggi il ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, aggiornando i deputati sulla situazione e affrontando il dibattito alla Camera dei Comuni sul piano di emergenza annunciato oggi dal premier Boris Johnson nell’eventualità di un’impennata dei contagi. Hancock ha parlato di uno scenario di “crescente gravità”. Ad oggi sono 10 in tutto le scuole chiuse nel Paese per precauzione.
Gb, 3 scuole chiuse per presenza italiani
Un trust che controlla tre scuole in Inghilterra (Atam Academy di Redbridge, Khalsa Secondary Academy di Stoke Poges, Khalsa Academy di Wolverhampton) le ha chiuse giovedì e venerdì scorsi a scopo precauzionale e riaperte ieri: da una lettera inviata la settimana passata ai genitori dall’headteacher ad interim, Chris Drew, per annunciare la misura, si scopre ora che la decisione era stata motivata con la necessità di condurre “una sanificazione profonda” data la presenza negli istituti semplicemente di “studenti di origine italiana”, e non che avessero viaggiato in Italia del nord o in altre aree a più alta diffusione del virus COVID-19. Immediata la reazione dell’ambasciata d’Italia a Londra, che ha protestato per il passo falso.
Germania, eseguiti 11mila test
Sono 11mila i test per il coronavirus eseguiti in Germania nell’ultima settimana. Il dato è stato reso noto dall’Associazione federale delle casse sanitarie KBV, che rappresenta oltre il 90% dei tedeschi. A ieri sera, il numero complessivo dei contagiati è salito a 223 – un centinaio sono concentrati in Nordreno-Westfalia – mentre sono 14 le persone guarite.
Twitter chiede ai dipendenti di lavorare da casa
Decisione del social network per contenere la diffusione. “A partire da oggi, incoraggiamo con forza tutti i dipendenti, a livello globale, a lavorare da casa se ne hanno la possibilità”, ha scritto sul blog ufficiale del social media la responsabile delle risorse umane, Jennifer Christie. La richiesta è obbligatoria per i lavoratori di Twitter a Hong Kong, Giappone e Corea del Sud.
Iran scarcera temporaneamente 54mila detenuti
L’Iran ha rilasciato in via temporanea oltre 54mila detenuti, nello sforzo di combattere la diffusione del contagio nelle affollate celle del Paese. A quanto riporta la Bbc, il portavoce della magistratura, Gholamhossein Esmaili, ha riferito alla stampa che ai detenuti è stato concesso un congedo, dopo essere risultati negativi ai test del Covid-19 e aver pagato una cauzione. I prigionieri condannati a più di cinque anni non saranno rilasciati. Tra gli scarcerati potrebbe esserci anche la anglo-britannica Nazanin Zaghari Ratcliffe, arrestata nel 2016 con accuse di spionaggio.
Redazione Nurse Times
Fonte: la Repubblica
Segui l’evoluzione dell’epidemia in tempo reale
Lascia un commento