La Ragioneria dello Stato ha bocciato la legge con la quale il Piemonte ha distribuito 41 milioni ai lavoratori appartenenti al comparto sanitario. L’accordo che ha richiesto numerosi incontri per raggiungere un’intesa, prevedeva la presenza dell’incentivo già nella busta paga di luglio.
A nulla sembrerebbe essere valsa la lotta sindacale degli ultimi mesi a favore dei professionisti impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus. Il contributo avrebbe dovuto riconoscere duemila euro lordi a chi ha lavorato in prima linea, con cifre proporzionali a seconda del grado di coinvolgimento sul fronte della cura.
Invece ora tutto è da rifare, la Ragioneria contesta la cifra messa a disposizione del Piemonte. Con un intervento del governo che aveva messo sul piatto 18 milioni, il Piemonte non avrebbe potuto triplicare le risorse aggiungendo 37 milioni di risorse regionali, per un totale di 55 milioni. Di questi, con una trattativa serrata e in conflitto con le rappresentanze sindacali dei medici, Anaao, Aaroi, Cimo e Anapo, il comparto, ovvero infermieri, operatori e amministrativi, era riusciti a conquistare la fetta più ampia, il 75 per cento.
Il Piemonte è intenzionato ad andare avanti e domani se ne discuterà a Roma durante la riunione delle Regioni. L’assessore alla sanità Luigi Icardi è al fianco dei lavoratori e dei sindacati: “Se andranno in piazza questa volta ci sarà anche io”, ha dichiarato durante l’incontro di oggi.
Fonte: Repubblica
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