Amanda O’Dell Petersen replica alle critiche per un suo precedente post, da qualcuno considerato ingiustificatamente allarmista.
“A causa degli attacchi che mettevano in dubbio la mia professionalità, accusandomi di dire il falso, ho dovuto cancellare il mio post in cui, con i numeri, cercavo di aprire gli occhi sulla realtà delle terapie intensive. Questo è un disastro politico, e chi nega so per chi vota”. Questo lo sfogo social di Amanda O’Dell Petersen, infermiera di Phoenix, Arizona, accompagnato da una foto che la ritrae col viso è quello segnato da 12 ore di lavoro nel reparto Covid. Una foto simbolo dell’emergenza coronavirus negli ospedali americani.
Il suo sfogo è anche un’ammissione di pentimento per essersi piegata alle critiche: “Ho cancellato il mio post per paura. Vorrei non averlo fatto, perché le persone mi hanno detto che non sapevano che la situazione fosse così terribile. Condividere la mia esperienza ha aperto gli occhi di qualcuno”.
Quindi l’invito a chi l’ha attaccata affinché riveda le proprie posizioni: “C’è una foto che gira con i letti nell’atrio del nostro terzo piano, dove si trovano mamme e bambini: non è un falso”. E ancora: “Sono stanca di persone a caso che mi dicono che sto esagerando sui nostri numeri in terapia intensiva o su quanti pazienti Covid stiamo vedendo. Sono stanca che le persone se ne freghino perché direttamente non conoscono nessuno che sia risultato positivo, quindi non è un grosso problema. Gli operatori sanitari sono messi a tacere da persone che si sentono abbastanza privilegiate per ‘esercitare i loro diritti’ e divertirsi in un bar, assembrati con i loro simili. Persone negligenti che, avendo trovato alcuni video di dottori che sostengono le loro convinzioni, credono di dimostrare che ci sbagliavamo a indossare le mascherine”.
Prosegue Amanda: “Io indosso una mascherina per 12 ore. Così fanno i miei colleghi. Indossiamo mascherine che scavano nei nostri volti così duramente che torniamo a casa con lividi e piaghe. Ma sai cosa non si vede, nell’ignoranza? La terapia intensiva traboccante. Le persone che muoiono sole. E il compagno di 40 anni di vita che dice addio tramite FaceTime. La gente che ti supplica di non lasciarla morire mentre ansima per l’aria. I pazienti che arrivano stabili un giorno e al turno dopo sono morti. (…) Operatori sanitari che vanno a casa di notte e hanno gli incubi. E attacchi di panico. E ansia”.
Da qui il rinnovato appello a chi vive senza rispettare le norme anti-Covid affinché cambino atteggiamento, usando le precauzioni per evitare il contagio: “Abbiamo completamente fallito. Non sono bugie. Non ci importa di essere chiamati eroi. Teniamo molto alla vita delle persone. Non vogliamo vederti qui. Aiutami ad alleviare l’ansia di tornare a casa da questo incubo, perché a casa mi aspettano due bambini di età sotto i due anni”.
Redazione Nurse Times
Aggiornamenti in tempo reale sull’epidemia in Italia
Aiutateci ad aiutarvi
Lascia un commento